A causa dei rincari dei prezzi e dell’inflazione gli italiani non sono neanche più liberi di acquistare ciò che vogliono quando vanno a fare la spesa al supermercato. Ora a rischio ci sono anche i surgelati e il vino. Ed è tutta colpa della crisi del gas e dell’energia, che oltretutto hanno determinato dei nuovi piani di razionamento per tagliare i consumi elettrici e del riscaldamento. Una situazione che si è riversata sui prodotti alimentari. Basti pensare a tutte le volte che si va a fare la spesa e si notano le persone indecise davanti agli scaffali.

Se prima si sostava davanti al banco frigo o davanti allo scaffale di certi prodotti per qualche secondo, giusto il tempo di prendere ciò che serviva, adesso la scelta della spesa è più macchinosa. Si rimane a pensare, a guardare il prezzo, a quanto è aumentato e a trovare un’alternativa. E non sempre si riesce.

I rincari colpiscono anche i surgelati

Di recente si è parlato dell’aumento del prezzo del pane, senza contare tutti gli altri prodotti che hanno subito pesanti rincari. A rischiare grosso c’è anche il comparto surgelati, che comprende pizze, verdure, gelati, carne e pesce. Una nicchia molto amata dagli italiani che vanno a fare la spesa e non di rado acquistano proprio proprio questi prodotti per una questione di comodità. Anche in questo caso, il motivo va ricercato nei prezzi finali che rischiano di pesare troppo sul consumatore. Gli aumenti dei prezzi dell’energia, delle materie prime ma anche i problemi legati alla logistica incidono molto su questi alimenti. Basti pensare che luce e gas servono per conservarli molto di più rispetto ad altri prodotti. I forti rincari delle bollette hanno spinto alcune aziende a ridurre gli stock e la produzione ai soli quantitativi necessari. Altre pensano a fermare la produzione per una settimana.

Rischio aumenti per il vino

I rincari dell’energia mettono a rischio anche il vino. Una delle bevande più amate dagli italiani, degna compagna di pranzi, cene e aperitivi in compagnia, rischia grosso. Ed è per lo stesso motivo di tanti altri prodotti come acqua frizzante, pane e riso. I costi di produzione in netto rialzo determinano prezzi finali più alti per i consumatori.

Nonostante le previsioni di vendemmia di Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini sembrano non aver subito variazioni, il presidente dell’Unione Italiana Vini, Lamberto Frescobaldi, ha messo in allarme in merito ai costi insostenibili: +129% per il il gasolio, +50% per le bottiglie di vetro, +170% i concimi e addirittura fino al 1000% i container e i noli marittimi. Il mercato del vino è ancora in salute nonostante i rincari ma la situazione attuale globale non dà certezze neppure ad uno dei prodotti più votati dagli italiani. Difficile, ormai, trovare un prodotto che ha mantenuto lo stesso prezzo di prima.