Rincari e ancora rincari, anche a Pasqua. Secondo gli ultimi dati, gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia peseranno anche sulle spese per le feste. Già solo il pranzo di Pasqua al ristorante costerà 300 euro in più alle famiglie italiane mentre per chi deciderà di pranzare a casa il costo salirà a 70-80 euro contro i 55 euro dello scorso anno.

Rincari prezzi a Pasqua 2022, quanto costerà in più il pranzo pasquale

A fare i conti sono state le associazioni dei consumatori, come riporta Il Messaggero.

In genere sarà una Pasqua piuttosto cara, anche per chi deciderà di pranzare a casa. I motivi vanno ricercati negli aumenti dei prezzi delle materie prime, come burro, olio di semi, farina, uova, ingredienti che di fatto servono anche per produrre i dolci pasquali.

Andando a guardare di quanto aumenteranno di fatto i prodotti si nota che per la pasta il rincaro è del 13%, ma anche verdure e frutta hanno visto un balzo non indifferente. Secondo Ismea:

«Le prospettive del 2022 sono influenzate dalla crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie per l’aumento delle bollette e dalla nuova incertezza sulla ripresa economica nello scenario di crisi determinato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Nella seconda settimana di marzo hanno raggiunto valori record rispettivamente di 398,82 euro/tonnellata (+27,8% rispetto a febbraio) e 402,38 euro/t il mais (+43,4%)».

Un salasso per le famiglie italiane

E se per i prodotti che si trovano al supermercato e quindi necessari per il pranzo di Pasqua il rincaro sembra assicurato, non va meglio per chi sceglie di andare al ristorante. Secondo Cna Veneto si parla di un aumento di 300 euro a famiglia. In base ad un sondaggio di Radar Swg, è emerso che i rincari hanno anche cambiato le abitudini degli italiani, il 66% ha già ridimensionato le spese per ristoranti e pizzerie, il 14% pensa di farlo a breve, il 76% ha segnalato un aumento nella spesa degli alimentari, il 56% nei ristoranti e nelle pizzerie.

Il 48% ha così ridotto la spesa alimentare optando per soluzioni economiche, il 57% ha ridotto la spesa per ristoranti e pizzerie, il 21% ha rinunciato.

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