Come ogni anno, sta arrivando il Natale, che ormai sappiamo bene fa rima con cenoni, gradi mangiate, regali e spese varie. E i soldi volano via. A causa dei rincari di quest’anno e dell’inflazione che picchia duro, il Natale sta diventando un vero e proprio salasso. Fare regali, acquistare il necessario per cenoni e pranzi vuol dire svuotare ancora il conto. La conseguenza è che gli italiani cercano di spendere meno e per i regali non vogliono sborsare più di 100 euro.

Alle spese per il pranzo e i cenoni, invece, è difficile rinunciare e lo sa bene l’Osservatorio nazionale Federconsumatori che ha diffuso alcuni dati che non lasciano spazio all’immaginazione.

Rincari Natale e Capodanno: pranzi e cenoni quanto ci costeranno

Per un menù classico del 24 dicembre si spenderanno 40,42 euro a persona. In termini percentuali si parla del 13,2% in più rispetto al 2021 per la Vigilia e del 9,6% per Capodanno. La maggior parte degli italiani farà il cenone della Vigilia a casa o da parenti e amici, mentre il 32,6% andrà a mangiare fuori a Natale o la sera del 31 dicembre.
Rispetto allo scorso anno i prezzi sono più alti. Infatti, per un cenone organizzato a casa composto da un piatto con insalata di mare, spaghetti, zuppa di pesce, spigola, patate, insalate e frutta, la spesa arriva a 40 euro a persona. Se ci si accontenta di un menu low cost, invece, si riesce a spendere non più di 21 euro. Per low cost, Federconsumatori intende un menù composto da pasta, alici marinate, trota, insalata, frutta, caffè e spumante.

Ancora più caro sarà il cenone di Capodanno, sempre fatto in casa. La spesa media sarà di 49 euro a persona per un menu composto da vongole, salmone, anguilla, zampone, lenticchia etc. La versione economica può costare 29 euro a persona. Se per un pranzo o una cena delle feste a casa si arriva a spendere 49 euro a testa, molto più alti sono i costi per mangiare al ristorante.


I rincari di Natale sono dovuti ai prezzi di alcuni prodotti come l’olio di semi, la farina, le uova, il riso, la pasta e il pane, che hanno subito aumenti dal 40 al 16%. Anche la carne costa il 10,55% in più, così come un menu di pesce cresciuto mediamente del 10%. E che dire del prezzo del latte e dei formaggi?! Qui si parla di aumenti del 26,2% mentre la verdura aumenta del 15,2%.

Regali sempre più risicati

A rimetterci in tutta questa situazione sono i regali di Natale. Secondo un’altra indagine realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia, gran parte della tredicesima se ne andrà per pagare tasse, bollette, spese per la casa e solo il 14% la userà per i regali di Natale: il 64% spenderà tra 100 e 300 euro, mentre 1 consumatore su 3 non spenderà per i doni più di 100 euro. Finita la pandemia, inoltre, gli italiani stanno riscoprendo i negozi di quartiere e le vie dello shopping per fare regali ma tiene il commercio online, che rimane comunque il preferito anche se con una leggera flessione. Secondo l’Unione nazionale consumatori, nella top ten dei regali troviamo i giocattoli, seguiti da elettrodomestici, tv, macchine da caffè ed aspirapolvere. E ancora prodotti per la cura della persona, profumi, dopobarba, creme e trucchi.