I rincari delle bollette della luce e del gas fanno rischiare il default anche ai comuni italiani. Detto in parole povere, si rischia di restare al buio e senza mezzi di trasporto pubblico in funzione. Immaginiamo di vedere ogni giorno milioni di italiani che non possono recarsi al lavoro perché i mezzi sono fermi, oppure dover camminare per strada senza illuminazione. Solo il pensiero scatena una certa amarezza.

E’ vero che si tratta di uno scenario molto estremo, ma i sindaci sono preoccupati e hanno persino pensato di lanciare un appello al futuro governo Meloni.

Mentre le famiglie italiane sono alle prese con il caro bollette e devono dissanguarsi per pagare l’ultima fattura, visti i rincari previsti di oltre il 60% da ottobre, i comuni lanciano l’allarme. Senza un intervento del governo, infatti, il pericolo che le città restino senza luce è più che concreto.

I rincari delle bollette mettono a rischio anche i mezzi pubblici e l’illuminazione nelle città

I sindaci hanno avvertito che a rischio ci sono i mezzi pubblici, ma anche l’accensione dei monumenti. Per questo hanno chiesto uno stanziamento aggiuntivo di un miliardo di euro da dividere in due. Le città sono pronte a varare nuove misure per frenare il calo delle entrate previsto nel 2023 e soprattutto i forti rincari energetici che – come ha sottolineato Alessandro Canelli, delegato alla finanza locale dell’Anci, potrebbe portare a delle conseguenze:

“Si rischia di dover fermare i tram, tenere parti delle città al buio, spegnere completamente le luci sui monumenti e tagliare i riscaldamenti”

La situazione cambia di città in città. Alcuni provvedimenti contro i rincari delle bollette, sono stati chiesti dal sindaco di Milano, Beppe Sala e dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Le associazioni dei Consumatori come l’Unione nazionale consumatori, ad esempio, hanno chiesto che le risorse vadano ai cittadini e non ai comuni e che non si arrivi al taglio dei trasporti e dell’illuminazione.

In alcune città si spengono anche i monumenti

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha lanciato anche l’allarme per gli ospedali. Alcune città come Torino e Milano a causa dei rincari delle bollette, puntano alla riduzione degli orari di accensione di alcuni monumenti. Nel capoluogo piemontese il sindaco ha deciso di spegnere la Mole Antonelliana ma anche Palazzo Reale e Palazzo Civico. A Milano si è deciso di puntare alla diminuzione dell’intensità dell’elettricità per le strade e a Natale si guarda a luminarie con orari ridotti.

Il disagio causato dalle bollette, quindi, colpisce non solo le famiglie ma anche i Comuni. Anche se alla fine sono sempre le persone che ci rimettono, visto che i servizi offerti riguardano proprio loro. Questa è una situazione che sta diventando troppo critica e da considerarsi anche storica.