Sembra una cosa impossibile e invece non lo è. Un bella fetta di lavoratori dovranno restituire migliaia di euro all’Inps dopo i controlli e le verifiche effettuate su alcuni assegni pensionistici che non avrebbero dovuto essere pagati. Si tratta di richieste di rimborso di pensioni illegittimamente riconosciute. Insomma, qualcuno dovrà restituire la pensione percepita per mesi o magari anche di più. Ma che cosa è successo nello specifico? Il caso, che oltretutto fa discutere, riguarda ex dipendenti di una nota azienda ma il rischio che possa ripetersi non è affatto infondato.

Rimborso pensione, Inps lo ha chiesto ad alcuni baby pensionati

Da quanto si apprende, l’Inps avrebbe chiesto il risarcimento immediato di migliaia di euro a pensionati baby. Ossia quei soggetti che sono andati in pensione senza averne gli effettivi requisiti. Il caso coinvolge almeno 101 ex dipendenti di cinque società del gruppo editoriale Gedi. Legati anche i quotidiani La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX, per una frode presunta all’Inps e alcuni errori. Per capire meglio la vicenda bisogna andare indietro al dicembre 2021, quando il Gruppo è stato coinvolto in un sequestro preventivo da 38,9 milioni di euro, legato al risparmio illecito sul costo del personale, che avrebbe provocato all’Inps danni fino a 22,2 milioni di euro, oltre ad importi pensionistici percepiti illegittimamente dagli ex dipendenti per tutta la durata del 2022.

In tanti dovranno restituire gli assegni

L’inchiesta coinvolge varie persone che a quanto pare dovranno restituire migliaia di euro all’Inps. Sono diverse le ex figure coinvolte, si va da impiegati, funzionari, dirigenti, che hanno già ricevuto o presto riceveranno la comunicazione dall’Inps di dover restituire le somme percepite. Il caso che riguarda la nota azienda fa molto discutere. Il fatto è che una cosa simile potrebbe succedere anche ad altri soggetti legati ai baby prepensionamenti. Ossia persone che non avevano i requisiti per andare in pensione ma ci sono andati lo stesso e ora rischiano di dover rifare tutto indietro.

Il caso di Gedi sembra far scuola e ora l’Inps potrebbe approfondire estendendo le verifiche anche ad altri ex dipendenti. I quali potrebbero ricevere la richieste di rimborso di pensioni illegittimamente riconosciute.

Il caso delle baby pensioni

Ma che cosa sono le baby pensioni? Ci si riferisce ad una categoria di soggetti che sono andati in pensioni in anticipo e in maniera agevolata. Si trattava di un sistema di uscita dal lavoro che fu introdotto negli anni ‘70 per i dipendenti pubblici e rimasto in vigore fino al 1992. In questo modo si poteva andare in pensione con 20 anni di contributi, 25 anni di contributi per i dipendenti degli enti locali. Oppure 14 anni e 6 mesi alle donne sposate con figli.

Il risultato è stato che migliaia di persone sono andate in pensione a 40 anni o poco più. L’era delle baby pensioni finì solo nel 1995 con la riforma Dini dopo l’esplosione del debito pubblico. Le stime parlano di almeno 424.802 persone che hanno usufruito delle baby pensioni con un’età media di 87,8 anni e che quindi stanno incassando l’assegno previdenziale in media da 46,9 anni.