Continua l’allarme per i voli cancellati quest’estate da parte delle compagnie aeree, che sta mettendo a repentaglio le vacanze per 7 milioni di persone con il dramma rimborsi e risarcimenti a fare da padrone. Negli aeroporti è caos tra cancellazioni voli, ritardi, file troppo lunghe e problemi con i bagagli e a quanto pare la situazione dovrebbe andare peggio. O almeno è quello che pensa Carsten Spohr, numero uno di Lufthansa che ha parlato di prossime settimane critiche.

Caos negli aeroporti, a rischio le vacanze per 7 milioni di persone a causa dei voli cancellati

Ad Amsterdam, l’attesa negli aeroporti ai terminal è stata di 4 ore tra ritardi e cancellazioni, per non parlare dei bagagli smarriti a causa dei problemi ai sistemi di smistamento.

Uno scenario simile in tanti altri aeroporti, dove alcuni voli sono partiti senza cibo e bevande.

Un luglio che si prevede molto caldo, anche a causa degli scioperi in programma delle compagnie low cost come Ryanair ed Easyjet. Le cancellazioni dei voli ormai sono quotidiani, almeno 70mila da aprile. E ora le compagnie rischiano di dover sborsare 453 milioni di euro di risarcimenti. Al Corriere della Sera, ha parlato Willie Walsh, direttore generale della Iata:

«Ogni anno eroghiamo 10 miliardi di indennizzi. Penso che stavolta debbano pagare anche gli aeroporti: questi disagi non sono causati da noi».

Tra luglio e settembre, saranno cancellati 41mila voli tra Lufthansa, Swiss, Austrian Airlines, Eurowings, Air France-Klm, British Airways, easyJet, Sas. La maggior parte dei disagi riguarda Amsterdam, Francoforte, Parigi-Charles de Gaulle, Amburgo, Bruxelles e a fare attenzione devono essere i passeggeri che devono fare scalo in questi aeroporti per prendere voli intercontinentali. Il problema è che i voli sono pieni e in caso di cancellazione le compagnie hanno anche difficoltà a trovare un nuovo volo su cui riproteggere i passeggeri.

Rimborso voli cancellati, come salvare le vacanze e cosa spetta dalle compagnie

Ma cosa possono fare i passeggeri per il rimborso nel caso di volo cancellato o in forte ritardo?
Se la compagnia aerea ha base nell’Unione europea si applica il Regolamento Ue 261 e in caso di volo annullato deve essere riprotetto su un altro volo, anche di altra compagnia.

Il passeggero può anche chiedere il risarcimento oltre che il rimborso nel caso in cui la cancellazione avviene meno di due settimane prima dalla partenza. Se la compagnia è extra Ue, invece, bisogna vedere cosa prevede la norma del paese di cui fa parte. Di solito, il Regolamento viene applicato ai voli all’interno dell’Unione europea gestiti da un vettore comunitario o extracomunitario, ma anche ai voli che partono dalla Ue con destinazioni fuori dell’Unione.

Quando spetta il risarcimento e cosa fare

Nella pratica, il passeggero può chiedere in caso di volo annullato il rimborso, un volo alternativo o un volo di ritorno. In alcuni casi anche l’assistenza in aeroporto. Se invece il volo viene cancellato meno di 14 giorni prima della partenza il passeggero può chiedere anche il risarcimento, che varia da 250 euro a testa per voli fino a 1500 chilometri e 400 euro per i voli oltre 1500 chilometri dentro la Ue e 600 fuori dalla Ue oltre 3.500.

Non sempre però si ha diritto al risarcimento. Questo non avviene se la compagnia informa della cancellazione prima dei 14 giorni dalla partenza o se informa tra due settimane e sette giorni prima e garantisce un altro volo alternativo con cui partire non oltre 2 ore prima dell’orario previsto. Il risarcimento non è dovuto se la cancellazione viene segnalata 7 giorni prima o meno e il vettore offre un volo alternativo che permetterebbe di partire non oltre 1 ora prima dell’orario previsto all’inizio. La compagnia deve anche proporre un volo che permette di raggiungere la meta con un ritardo non oltre 4 ore, in questo caso si può avere un risarcimento del 50%.

Il risarcimento spetta anche se il volo ha un ritardo di oltre 3 ore a meno di condizioni definite eccezionali come maltempo, sciopero o blocco informatico. Nel caso in cui il passeggero rimanga bloccato in aeroporto, la compagnia deve garantire acqua, cibo e un alloggio. Se non lo fa, il passeggero che deve pagare tutto può chiedere il rimborso di quanto speso.
Per chiedere rimborsi o risarcimenti, bisogna presentare un reclamo alla compagnia tramite il modulo qui indicato.