Non c’è più pace per gli italiani: ogni giorno devono fare attenzione a una nuova truffa. L’ultima, in ordine temporale, riguarda presunti rimborsi da parte dell’Agenzia delle Entrate per operosità fiscale. Il problema è che in molti ci cascano perché davvero attendono risarcimenti dall’ente.

Oramai nel nostro paese il fenomeno delle truffe, in particolar modo di quelle online, è diventato una piaga. Chi, almeno una volta, non è stato contattato via e-mail, sms o al telefono da un finto operatore? Ebbene, il numero delle persone che non si è mai scontrata con questa realtà è davvero esiguo.

Bisogna quindi, oggi più che mai, tenere gli occhi aperti e controllare sempre che i messaggi che si ricevono sia veritieri. Il rischio è quello che persone senza scrupoli possano rubare informazioni personali come password o i numeri del conto.

E poi l’Agenzia delle Entrate è stata chiara: non invia mai questa tipologia di messaggi. Ma vediamo cosa sta accadendo e che tipo di messaggio gli utenti stanno ricevendo.

Ecco l’ultima truffa alla quale prestare attenzione

Purtroppo ancora una volta, l’Agenzia delle Entrate è finita nel mirino dei truffatori. L’ultima trovata è la falsa comunicazione di compensi per operosità fiscale per i quali l’utente è invitato a compilare il modulo proposto mediante link. Se si clicca su quest’ultimo, però, il danno è fatto. Se viene aperto da un dispositivo Android, esso restituisce un file Apk denominato “Agenzia.apk” che nasconde il Rat DroidJack dietro il quale si cela un Trojan. Quest’ultimo può controllare il telefono, monitorare i dati, intercettare le conversazioni, acquistare i messaggi nonché i video e le chiamate effettuate.

Ecco cosa recita il messaggio (alle volte è diverso ma il succo è lo stesso) al quale prestare attenzione.

Le parole sono queste: “Gentile contribuente, dopo gli ultimi tornaconti annuali della vostra operosità fiscale abbiamo stabilito che si ha diritto a ricevere un rimborso fiscale di 297,92 euro. Si raccomanda di inviare richiesta di rimborso, alla quale ci vorranno 3-4 giorni lavorativi per essere elaborata. Per avere accesso aderire al rimborso fiscale seguire alle istruzioni patite di seguito”.

C’è poi il link sul quale cliccare per chiedere i rimborsi all’Agenzia delle Entrate.

Cosa fare per cadere nel tranello dei truffatori

Il primo campanello d’allarme che deve scattare per non cadere nella rete dei truffatori, anche in merito all’ultimo raggiro sui finti rimborsi dell’Agenzia delle Entrate, è la scrittura. Il messaggio su indicato, infatti, contiene numerosi errori di ortografia e grammatica.

Non bisogna inoltre mai fornire alcun dato personale, aprire allegati e cliccare su eventuali link presenti. Inoltre sarebbe opportuno eliminare il messaggio ricevuto.

L’Agenzia delle Entrate ha dichiarato più volte di essere estranea a tali messaggi. Nel caso si avessero dubbi, sarà possibile rivolgersi ai contatti reperibili sul sito istituzionale o all’Agenzia territorialmente competente.

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