Il tema caldo degli ultimi giorni è quello della riforma delle pensioni. Essa si farà sicuramente, come ha sottolineato il Governo, ma i dubbi continuano a essere molti. Le risorse a disposizione, infatti, non sono eccessive e il tempo a disposizione è abbastanza ristretto. Entro il mese di settembre, infatti, sarà necessario trovare un accordo quantificando le risorse necessarie.

Nelle prossime settimane, intanto, dovrebbe riprendere il confronto con i sindacati soprattutto sul tema delle uscite anticipate. Molti lavoratori, infatti, sperano che vi sia un intervento definitivo dell’Esecutivo che renda più flessibile l’attuale sistema.

Notizie maggiori arriveranno dall’Osservatorio che dovrà comunicare quante risorse si hanno a disposizione per rivedere il sistema pensionistico già dal prossimo anno. C’è grande attesa per questo momento perché c’è chi pensa come Tom Brokaw che “la pensione è il momento in cui si capisce che si è guadagnato il diritto di riposare e godersi la vita dopo anni di duro lavoro”.

Cosa potrebbe succedere quindi?

I possibili scenari

Sono diversi gli scenari per la prossima riforma pensioni, dipenderà tutto dalle risorse che verranno messe in campo. Qualora il Governo dovesse stanziare dagli 8 ai 10 miliardi già dal 2024 potrebbe esserci una maxi riforma che porterebbe in parte al superamento della Legge Fornero.

Potrebbe quindi diventare realtà il proposito del Centrodestra ovvero quello di poter lasciare il lavoro con 41 anni di contributi senza limiti di età anagrafica. Per molti, soprattutto per chi ha iniziato a lavorare da giovanissimo, si tratterebbe di una manna dal cielo.

In più con uno stanziamento risorse cospicuo potrebbe esserci anche una proroga dell’Ape Sociale e il ritorno alle vecchie regole per Opzione Donna.

Potrebbe anche avverarsi il sogno di Silvio Berlusconi ovvero quello di portare le pensioni minime fino a 1000 euro. La speranza c’è ma quest’ultimo obiettivo è molto complicato.

Intanto per l’anno che verrà per tali pensioni ci sarà una rivalutazione al 2,7%.

Non ci sono, invece, le risorse per confermare l’aumento degli assegni a 600 euro per chi ha più di 75 anni.

Come detto, tutte queste misure piacerebbero molto ai cittadini ma c’è sempre l’incognita dei fondi a disposizione. Il motivo è anche il taglio del cuneo fiscale che l’Esecutivo vorrebbe confermare e per il quale si dovrebbero trovare altri 10 miliardi di euro. Insomma uno stanziamento di fondi così elevato sembra quindi poco probabile.

Riforma pensioni: cosa vuole fare veramente il governo?

Ha fatto scalpore la mancanza nel Def di ogni riferimento alla previdenza. La premier, però, ha comunicato che il Governo lavorerà per rafforzare l’attuale sistema previdenziale in quanto nel futuro, esso (così come è concepito adesso) potrebbe diventare un importante problema sociale.

Ha poi aggiunto che sarà istituito un Osservatorio che monitorerà la spesa previdenziale e valuterà inoltre gli effetti del cambio generazionale. Come tutti sapranno, infatti, l’Italia è uno dei paesi più anziani d’Europa e del mondo.

Tornando alle risorse, se esse saranno limitate (ad esempio tra i 4 e gli 8 miliardi) il Governo si potrà concentrare solo su alcuni precisi interventi. Potrebbe optare soltanto per Quota 41 per tutti abbandonando Opzione Donna per sempre. Quest’ultima, infatti, è una misura che non piace molto a Claudio Durigon. Con poche risorse, inoltre, potrebbe esserci comunque la proroga di 1 anno per l’Ape Sociale.

Le opzioni sono diverse, bisognerà solo capire quante risorse si potranno mettere a disposizione. Nuovi aggiornamenti si avranno sicuramente nelle prossime settimane.

Riassumendo….

1. Il tema della riforma pensioni continua ad essere al centro del dibattito politico
2. Gli scenari sono diversi, tutto dipenderà dalle risorse disponibili
3. Intanto ha fatto scalpore la mancanza nel Def di ogni riferimento alla previdenza
4. L’obiettivo dell’Esecutivo è la Quota 41 per tutti, indipendentemente dall’età anagrafica.

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