Il governo è in ritardo per l’organizzazione del rientro a scuola a settembre e i presidi accusano direttamente il Ministero, che, non avendo soluzioni, chiede che siano proprio i dirigenti a predisporre il ritorno.

La questione è di grande complessità: da un lato mancano indicazioni chiare su come organizzare il rientro in sicurezza, dall’altro il rinvio dei concorsi a cattedra porterà a una grave carenza di docenti che dovranno essere convocati anche con Messa a Disposizione.

La sicurezza per il rientro a scuola a settembre: mascherine e altro

Non si sa ancora molto su come potrebbe essere la scuola a settembre: al momento, sembra essere confermato l’obbligo di mascherina per tutti gli studenti dai 6 anni in su, anche se la Ministra Azzolina ha dichiarato sulle pagine di Repubblica che “vanno bene anche le visierine trasparenti, per vedere le espressioni dei bambini, penso ai più piccoli, l’importante è che abbiano un dispositivo di protezione”.

Non dovrebbe esserci invece la rilevazione tramite termoscanner della temperatura all’ingresso, ma le famiglie non dovranno mandare i propri figli a scuola se presentano sintomi di infezione respiratoria (tosse, raffreddore) o febbre superiore ai 37,5°.

La rivolta dei presidi: “così a settembre è impossibile il rientro a scuola”

La situazione è particolarmente drammatica e a lanciare l’allarme sono proprio i dirigenti scolastici. La prima questione riguarda la carenza dei docenti, un preside di Roma, sulle pagine di Repubblica, afferma che “entro giugno elaboreremo un piano di rientro, ma servono quattro docenti in più per sezione e un’ordinanza che richiami dalle graduatorie un contingente di supplenti da utilizzare da settembre a dicembre”.

Un altro dirigente, invece, sostiene che sarebbe necessario un Piano Marshall per l’istruzione, un piano di investimenti per adeguare le strutture scolastiche a questa situazione di emergenza. Ci vorrebbe un’infornata straordinaria di docenti per rendere possibile un’organizzazione a doppi turni, ma su questo punto il Ministero tace.

Un’altra questione riguarda proprio la sicurezza: le norme indicate fino ad adesso sono poco chiare, dalla sanificazione degli ambienti (come, quando e con che copertura di spese) all’adeguamento degli edifici scolastici.

‘Una situazione surreale’: la scuola a settembre e le ragioni di un possibile sciopero

Per il ritorno a scuola a settembre serviranno circa 200mila supplenti, si calcola circa un docente su quattro dovrà essere nominato con supplenza annuale.

Nel concreto significa che i consigli di classe troveranno enormi difficoltà a organizzare soprattutto il recupero, che il Ministero ha predisposto dal momento che è stata suggerita l’ammissione all’anno successivo di tutti gli alunni.

I sindacati pensano a uno sciopero per l’8 giugno (anche se il comitato di Garanzia potrebbe non dare il via libera) e le motivazioni sono spiegate dalla Flc-CGIL che parla di situazione surreale “con oltre 200 mila cattedre vacanti e l’esigenza di attivare ulteriori supplenze per garantire il distanziamento degli alunni nelle classi”. Il nodo riguarda il rifiuto da parte del ministero di attivare una procedura concorsuale straordinaria per i precari con almeno 36 mesi di servizio soltanto per titoli e appunto servizio.

La situazione si annuncia disastrosa, ma del resto si tratta del venire a galla di una situazione che si protrae da molti anni: la supplentite e le mancate assunzioni.

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