I prezzi della benzina e del diesel che salgono e scendono, preoccupano tutti gli automobilisti. Un giorno costa di meno, un giorno costa di più, fino a sfiorare la soglia dei 2 euro e non si riesce mai ad essere soddisfatti. In Commissione Finanze alla Camera si sta discutendo circa la possibilità di ridurre il costo dell’RC auto, aumentando al contempo il prezzo del carburante. Nel dettaglio, l’ipotesi al vaglio della Commissione è di cancellare l’imposta provincia sull’Rc per trasformarla in un’accisa sul carburante.

Secondo delle simulazioni compiute dal portale Facile.it, a beneficiare della misura potrebbe essere l’automobilista medio. Il risparmio si può quantificare in circa 30 euro. C’è però anche una buona fetta di italiani che vedrebbe aumentare a dismisura il costo per la benzina di mese in mese.

A chi conviene il taglio sull’RC auto e gli aumenti del carburante

Come accennato nell’introduzione, il taglio sull’RC auto e il conseguente aumento del carburante sarebbe una doppia misura a vantaggio dell’automobilista medio. Con questa definizione intendiamo le persone che nell’arco di un anno percorrono circa 10.000 km. Per loro, alla fine, il saldo tra risparmio sull’Rc e rincaro alla stazione di servizio sarebbe positivo, pari a circa 30 euro prendendo in considerazione il prezzo medio di benzina e diesel nel corso dell’ultima settimana. Ovviamente, minori sono i km percorsi maggiore è il beneficio. E se invece di km se ne percorrono di più di 10.000?

A chi non conviene tagliare l’RC auto e aumentare il prezzo del carburante

Se si percorrono 16.500 km in un anno, i vantaggi del taglio dell’RC auto vengono azzerati con l’aumento del costo del carburante. Al superamento poi di questa determinata distanza espressa in km, il saldo andrebbe in negativo. Secondo la simulazione compiuta da Facile.

it, se in un anno si percorrono 20.000 km, l’aggravio sul portafoglio sarebbe pari a 14 euro. Il concetto è semplice: maggiori sono i km percorsi in un anno, più volte si ha bisogno di fare rifornimento alla stazione di servizio. E con un’accisa in più, va da sé che il costo di conseguenza diventa più alto.

Se si prendono come riferimento i dati dell’Osservatorio di Facile.it, emerge un altro aspetto da prendere in seria considerazione. La proposta in esame alla Commissione Finanze della Camera avrebbe un risvolto positivo per chi risiede nelle aree d’Italia in cui il premio Rc Auto è in media più alto. Prendendo l’esempio della città di Napoli, se oggi l’assicurazione costa in media poco più di 1.000 euro, l’eliminazione dell’imposta provinciale porterebbe il premio medio a scendere a 878 euro, con un risparmio superiore ai 120 euro. Ma converrà davvero per spendere meno sul carburante?