Non solo coloro che vengono bocciati agli esami di maturità ma anche chi è insoddisfatto del voto e lo ritiene troppo basso può fare ricorso al Tar, soprattutto ora che il voto di maturità ha rilevanza ai fini del test di ingresso per le università a numero chiuso, sotto forma di bonus maturità (Bonus maturità 2013, come si calcola quest’anno). Chiaramente, perché il ricorso venga accettato, occorrono prove oggettive dell’ingiustizia lamentata.

Fare ricorso per il voto di maturità: quanto costa e quando conviene

Due sono le motivazioni fondamentali di un possibile ricorso: la non ammissione agli esami oppure la bocciatura in sede di esame (o più raramente l’attribuzione di un voto più basso di quanto ci si aspettava).

Nel primo caso il ricorso è contro il corpo docente, nel secondo contro la Commissione d’esame. Ovviamente il ricorso contro la non ammissione all’esame deve essere presentato tempestivamente: lo studente infatti viene ammesso con riserva a sostenere le prove, in attesa del giudizio del Tar. Se il ricorso viene accettato e in sede di esame il candidato ha raggiunto il voto minimo necessario, allora quest’ultimo si diplomerà regolarmente. Il ricorso contro il voto di esame invece va presentato entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’esito finale. Il ricorso si può articolare in due fasi: cautelare e di merito. La prima porta ad un’ ordinanza sospensiva per sostenere nuovamente l’esame. La fase di merito invece porta alla sentenza definitiva da parte del Tribunale, che può essere a favore dello studente (rendendo quindi nullo il primo esame e facendo valere il secondo) oppure a sfavore del ricorrente, confermando il risultato del primo esame (e quindi in questo caso la bocciatura). La terza via, ma solo per questioni di urgenza motivate, porta invece alla sentenza definitiva nel giro di poche settimane. Il costo medio per questo tipo di ricorsi può superare i 2 mila euro. Occorre inoltre presentare all’avvocato i risultati ottenuti alle prove della maturità (sia gli scritti che gli orali), i crediti scolastici e i voti ottenuti durante l’anno scolastico etc.
E’ possibile richiedere tutta la documentazione presso la segreteria della scuola. Si tratta quindi di un iter piuttosto impegnativo e non particolarmente economico. Le possibilità di vincere il ricorso sono maggiori in caso di irregolarità amministrative, come ad esempio un verbale non firmato. In caso contrario è consigliabile fare ricorso solo in caso di palesi ingiustizie: difficilmente infatti il Tar potrà entrare nel merito della “discrezionalità tecnica” della commissione e quindi della fondatezza del giudizio (come spiega la sentenza 7262 del 2008 del Tar del Lazio). Tuttavia nella giurisprudenza non mancano ricorsi fondati non sulla bocciatura: il caso più eclatante e bizzarro è quello della studentessa di Lecce, promossa con 97/100, che ha presentato ricorso al Tar ottenendo 100/100.