Con il nuovo Governo sono cambiate molte cose in tema covid-19 e pandemia. Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo sopportato restrizioni, lockdown e vari obblighi per contrastare il virus. Da quando la situazione è diventata più gestibile, la vita degli italiani è tornata alla quasi normalità. Il nuovo Governo ha deciso di reintegrare il personale sanitario, di stoppare il bollettino Covid quotidiano e si ragiona anche se annullare le multe per i no-vax. Tra i possibili cambiamenti che potrebbero davvero rivoluzionare tutto, c’è anche la rimodulazione del periodo di quarantena e isolamento dei positivi.

Questo significa che si accorcerebbe ancora il periodo in cui si deve stare isolati. A fare un quadro della situazione è il nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, il quale ha precisato che ogni decisione sarà presa nell’interesse dei pazienti e guardando al quadro epidemiologico.

Le possibili nuove regole sulla quarantena covid-19

Infatti, con l’arrivo dell’inverno e delle temperature fredde, non è ancora chiaro se ci sarà o meno una recrudescenza dei casi. Nelle prossime settimane dovrebbe anche diventare dominante la variante Cerberus, figlia di Omicron 2. Ecco perché il dibattito sulla quarantena covid-19 si riapre. Con Omicron, si è contagiosi già 2 giorni prima dei sintomi e tre giorni dopo ma l’isolamento scatta dopo il tampone, che solitamente si fa dopo la comparsa dei sintomi. Quindi è possibile che un paio di giorni di malattia siano già passati. L’idea del governo, quindi, è quella di accorciare ancora il periodo di quarantena o magari eliminarla del tutto.

Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervistato da Adnkronos è fondamentale cercare di convivere con il virus:

“Chi è positivo può uscire di casa con la mascherina Ffp2 oppure dopo 48 dalla scomparsa dei sintomi, a prescindere dal tampone, magari mantenendo l’uso della mascherina per qualche giorno”

Anche altri esperti sembrano concordi nell’accorciare la quarantena covid-19 a due o tre giorni.

Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, come Bassetti pensa che sarebbe da rivedere il periodo di quarantena proprio come avviene per l’influenza, soprattutto se continuerà a produrre una malattia più lieve rispetto al passato. Insomma, il dibattito sulla quarantena è aperto e nelle prossime settimane potrebbe davvero cambiare tutto. Ovviamente, molto dipenderà da come si metterà la situazione nelle prossime settimane e come agirà la nuova variante Cerberus.

Che cosa ne sarà delle multe per no vax?

Un altro punto da chiarire in merito alla gestione della pandemia, è quello che riguarda la cancellazione delle multe per i no vax, ossia tutti coloro che erano obbligati a vaccinarsi ma non l’hanno fatto entro la data del 15 giugno. Di recente si era parlato di uno stop possibile delle multe di 100 euro in arrivo a novembre. Il blocco, però, non è stato confermato e quindi per i 2 milioni di no-vax le sanzioni sono ancora confermate. Mancano circa tre settimane all’invio delle multe e ovviamente il Governo è ancora in tempo per ripensare a magari bloccare le multe.

Insomma, nessuna cancellazione delle sanzioni, piuttosto si parla di rinvio. O almeno è quanto emerge dal pacchetto di emendamenti del decreto Aiuti ter, dove non c’è traccia dell’annullamento delle sanzioni. Le persone che hanno già ricevuto la sanzione potrebbero quindi doverla pagare, mentre il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, ha sottolineato che in questo periodo di crisi economica, anche 100 euro possono provocare disagio alle famiglie. Insomma, nulla è ancora deciso e per i no-vax non è ancora il momento di tirare un sospiro di sollievo.