La Corte Costituzionale ha ammesso 5 quesiti sulla giustizia e bocciato quelli sulla responsabilità delle toghe, sulla cannabis e sulla fine della vita. I Si della Consulta ai Referendum sono dunque 5 contro i 3 No. In merito alla bocciatura sul Referendum sull’eutanasia si è espresso anche Giuliano Amato, il presidente della Corte. Ha detto che “il referendum non era sull’eutanasia, ma sull’omicidio del consenziente“. Ha inoltre aggiunto “Leggere o sentire che chi ha preso questa decisione non sa cos’è la sofferenza mi ha ferito, ha ferito tutti noi”.

Referendum Consulta bocciati ed ammessi

Nella giornata di ieri la Corte Costituzionale si è finalmente espressa sui Referendum. Ha deciso che si potrà votare per la separazione delle carriere dei magistrati, per la legge Severino, per l’elezione del Csm e per gli avvocati nei consigli giudiziari. Bocciati invece i quesiti sull’eutanasia (l’altro ieri scatenando molte reazioni), sulla responsabilità civile dei giudici e sulla cannabis.
In merito a questa decisione è arrivato subito il commento di Matteo Salvini che ha parlato di una bella giornata per la democrazia. Ha poi aggiunto che dopo trent’anni di Tangentopoli ora gli italiani possono fare nuovamente una rivoluzione pacifica. Per Giorgia Meloni, invece, la bocciatura del referendum sulla droga legale è una vittoria. Ha spiegato che Fratelli d’Italia continuerà a battersi affinché si viva liberi dalle droghe e dalle dipendenze.

I commenti sulla bocciatura della Consulta dei Referendum

La Dadone, ministro delle Politiche Giovanili, ha espresso invece il suo rammarico per la bocciatura di due importanti Referendum su Facebook. Ha sottolineato inoltre che è forte la richiesta dei cittadini di intervenire su certi argomenti per cui il Parlamento adesso ha l’occasione di fare riforme importanti. Dello stesso avviso è anche Simona Malpezzi che è la capogruppo al Senato per la quale il Senato è il luogo dove fare riforme oltretutto collegate al Pnrr.


Anche Giuseppe Conte ha espresso la sua opinione dicendo che su temi come eutanasia e cannabis sono “sono in corso di valutazione e di esame dei progetti normativi molto strutturati e ben articolati in Parlamento“. Ha inoltre spiegato che c’è stata una grande partecipazione nella raccolta firme per cui tale richiesta non deve restare inevasa. Di parere opposto è la Binetti per la quale la bocciatura sulla cannabis e sull’eutanasia hanno ridato dignità e responsabilità al Parlamento.
Dura, come si immaginava, è stata poi la reazione del comitato promotore del referendum sulla cannabis. Il quesito, infatti, ha spiegato il comitato, non violava nessuna convenzione internazionale. La coltivazione infatti è stata decriminalizzata in molti paesi tra cui Malta e il riferimento alle tabelle è “fattualmente errato“. Ha aggiunto che con questa scelta si è persa l’unica occasione di cambiare le leggi sulle droghe in Italia che nessuno ha il coraggio di toccare.
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