Dopo la Mia, arriva anche un reddito di cittadinanza europeo? Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione su un reddito minimo obbligatorio per tutti i Paesi membri Ue. Si tratta di un passaggio importante, perché si potrebbe arrivare alla sua attuazione anche in Italia, dove da poco è stato presentato il Mia in sostituzione del reddito di cittadinanza. In Europa, l’emendamento è stato presentato dal gruppo dei socialisti, di cui fa parte anche il Partito democratico. Dall’altra parte, il centrodestra ha votato contro.

Perché, ci si chiede, proporre una settimana prima una misura come Mia e poi votare contro il cosiddetto reddito di cittadinanza europeo?

Il Reddito di cittadinanza europeo non è uguale alla Mia

Da quello che si sa al momento, il reddito di cittadinanza europeo è diverso rispetto alla Mia, che dal prossimo autunno dovrebbe prendere definitivamente il posto del reddito di cittadinanza. In primo luogo, il calcolo dell’importo del reddito minimo europeo dovrebbe basarsi sulla soglia di povertà a livello nazionale. Questo farebbe sì che l’assegno della Mia diventi molto più alto di quello prospettato pochi giorni fa. Se infatti oggi si parla di 350 euro per le persone che possono lavorare e 500 euro per chi non può andare al lavoro. L’importo del reddito di cittadinanza europeo nel nostro Paese si attesterebbe tra i 550 e 875 euro al mese, quasi il doppio dunque rispetto alle cifre collegate alla Mia.

L’unione del sostegno economico con politiche attive del lavoro è un’altra differenza da considerare

Un’altra differenza sostanziale del reddito minimo europeo rispetto allo stesso Rdc italiano è l’unione del sostegno economico con politiche attive del lavoro. Politiche che puntano a far trovare un’occupazione stabile al percettore del reddito in tempi rapidi. Che, se vogliamo, è stato uno dei principali punti deboli della misura varata dal governo Conte quando la maggioranza era composta dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.

Continueremo a seguire le notizie relative al reddito di cittadinanza europeo nei prossimi giorni, dandovi conto delle ultime novità al riguardo. Sarà interessante capire soprattutto come evolverà la situazione in seno al Parlamento europeo e quale sarà la posizione di ciascun Stato membro. Anche perché già negli ultimi giorni abbiamo visto come alcune decisioni prese all’inizio come assodate si siano poi rivelate in realtà tutt’altro che sicure. È il caso dello stop in tutta l’Unione europea alla produzione delle auto elettriche, stop ora in discussione dopo l’altolà di due Paesi come Germania e Italia. Senza contare tutta la questione intorno alle case green, che dovrebbero davvero cambiare il panorama immobiliare.