L’arte di arrangiarsi è stata inventata a Napoli, e i partenopei sanno che questa qualità è invidiata in tutto il mondo. Ma cosa c’entra il reddito di cittadinanza con lo scudetto del Napoli? La chiamano economia parallela e offre un sostegno finanziario importante a coloro che non riescono a far fronte alle tante spese solo con l’economia ufficiale. Uno sguardo più attento al fenomeno calcistico ci fa capire che i percettori di reddito vedono di buon occhio il trionfo azzurro nel campionato (e chissà, forse anche in Champions) non soltanto per fede calcistica, ma anche per un calcolato interesse economico.

Reddito di cittadinanza e scudetto

I numeri di coloro che prendono il reddito di cittadinanza a Napoli sono particolarmente alti. Nel 2022 l’hanno ottenuto, almeno per un mese, 202 persone ogni 1000, ossia un napoletano su cinque. Ma non si vive di solo reddito e per questo motivo, da sempre, l’arte di arrangiarsi insegna che, in fondo, modi per far soldi ce ne sono a bizzeffe. Napoli è una città che da sempre sa sfruttare ciò che cultura e tradizione offrono. La pizza, il caffè e il cornetto si accompagnano a santini, madonne e cornetti (gli altri, quelli rossi contro la sfortuna). Tra contraddizioni, brutture e bellezze, è forse la città dell’impossibile che diventa possibile per antonomasia, tanto che il grande regista Abel Ferrara la paragona a New York: “Esistono solo due città al mondo, New York e Napoli”.

La criminalità organizzata è una piaga che la politica non è ancora riuscita a guarire, attenuando solo saltuariamente quelli che sono i suoi effetti sulla città. Ma quando tali effetti sono scevri da connessioni criminali, allora entra in ballo quella caratteristica tutta napoletana di trovare profitto dal nulla, aggirando la legalità, senza però nuocere troppo all’economia ufficiale. A Napoli (forse come soltanto proprio a New York, tra i paesi occidentali) è possibile ancora trovare un punto ristoro aperto alle 4 del mattino, per un caffè o un panino dopo una nottata tra i vicoli.

E in quegli stessi vicoli oggi si prepara la grande festa, che diverrà esplosione di gioia quando la matematica darà definitivamente ragione alla squadra di Spalletti.

I guadagni nascosti

Già, forse sì… forse ancora non è chiaro il parallelismo tra scudetto e reddito di cittadinanza. Ma basta riordinare alcuni passaggi per coglierne la connessione. Quei maestri che insegnano alla cattedra dell’arte di arrangiarsi, sono gli stessi che sopravvivono con il reddito di cittadinanza. Tra le vie della città li troviamo a vendere di tutto: scarpe, zaini, accendini, orologi. Ci propongono oggetti di marca (naturalmente contraffatti) a prezzi stracciati. E in questo modo, con i guadagni di questo lavoro improvvisato, arrotondano ciò che lo stato offre loro con l’erogazione del sussidio.

Ma l’esplosione di entusiasmo che sta contagiando i tifosi oggi ha un trend tutto nuovo. La città è tappezzata d’azzurro, tinta al quale si associa il tricolore, visto lo scudetto ormai alle porte. Le bancarelle ormai battono su un settore ben preciso: il merchandising della squadra di calcio che sta facendo sognare una città intera. Magliette, bandiere, gagliardetti: almeno in un angolo di ogni via, dal centro alle province, sono visibili questi venditori ambulanti, quasi certamente precettori di reddito di cittadinanza, che offrono la celebrazione a poco prezzo. Pochi euro per partecipare alla grande festa. I guadagni di questi venditori professionisti “improvvisati” crescono, e con loro i desideri di una Napoli che non ha mai smesso sognare. Anche per le piccole cose. Perché, in fondo, sono proprio queste che danno un senso alla vita.