Il governo Meloni corre il rischio di inciampare sul reddito di cittadinanza, creando una voragine da 660 milioni di euro. Ma partiamo dall’inizio, cioè dal post Rdc. Nel 2024 ci saranno la Gil (Garanzia per l’inclusione) e la Gal (Garanzia per l’attivazione lavorativa), a cui verranno destinati fondi per 5 miliardi di euro, 3 miliardi in meno rispetto agli 8 miliardi necessari per mantenere il Reddito di cittadinanza. Vi avranno accesso il 40% di coloro che prima beneficiavano del Rdc, i cosiddetti occupabili, chi cioè ha un’età compresa tra i 18 e 59 anni, senza figli minori, disabili o componenti del nucleo familiare con più di 60 anni di età.

Ed è proprio qui che iniziano i problemi.

Reddito di cittadinanza: da dove arriva il buco da 660 milioni di euro

Gli occupabili sono circa 404 mila e dovrebbero beneficiare dell’assegno per i primi sette mesi dell’anno, per poi essere inseriti in corsi di riqualificazione e formazione di sei mesi dal mese di settembre. Il problema è che i corsi di formazione non sono ancora stati attivati. In particolare nelle regioni del Sud, laddove la presenza di beneficiare del reddito di cittadinanza è nettamente più alta che altrove.

Cosa succede se i corsi di formazione non saranno attivati? Molto semplice: i cosiddetti occupabili continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza, nell’importo stabilito originariamente dal Movimento 5 Stelle. L’alternativa consisterebbe nell’eliminare definitivamente il reddito di cittadinanza per quest’ultimi, ma ciò avrebbe come conseguenza la partire dei finanziamenti del Pnrr. E tra le due, va da sé, il governo Meloni non può scegliere la seconda strada.

La mancata attivazione dei Gol comporterebbe una perdita di 4,4 miliardi di euro

Rimarrebbe dunque da “sfamare” la platea degli occupabili anche alla scadenza dei 7 mesi prevista dal governo Meloni. Morale della favola? Spesa non preventivata di 660 milioni di euro, con 276 milioni per la Pal e gli altri 384 milioni di euro per chi manterrà il Reddito di cittadinanza grazie alla mancata attivazione dei corsi di formazione.

La mancata attivazione dei Gol comporterebbe una perdita di qualcosa come 4,4 miliardi di euro stanziati in precedenza dal Pnrr.

Non è un problema di poco conto per il governo, tutt’altro. Bisogna infatti fare i conti con tempistiche piuttosto brevi, visto che il periodo di fruizione del Reddito di cittadinanza scade alla fine del mese di luglio. Dopo quella data, gli occupabili dovranno per forza di cose rientrare nelle politiche attive per il lavoro. Insomma, manca davvero poco e poi sapremo il destino degli occupabili.