La risalita dei contagi a causa della quarta ondata inizia a preoccupare anche l’Italia in vista delle feste di Natale, ecco perché il governo sta pensando a delle strategie per evitare che le prossime vacanze vengano rovinate.

Terza dose obbligatoria per i sanitari e Green Pass rafforzato per le prossime settimane

Prima di tutto si sta pensando di rendere obbligatoria la terza dose per i sanitari, poi si dovrebbe partire con i vaccini non obbligatori per i bambini tra 5 e 11 anni, zone rosse mirate e un rafforzamento del Green Pass.


La situazione europea non è delle migliori, ecco perché anche il nostro paese teme un’impennata dei contagi proprio a ridosso delle feste. Per questo motivo tra le ipotesi al vaglio, troviamo una sorta di Green Pass a due velocità, ossia soltanto chi è vaccinato o guarito potrà averlo, sopratutto per alcune attività come andare al ristorante, al cinema, allo stadio e le attività ludiche in generale. In sostanza, solo per andare a lavoro sarà ancora valido il Green Pass con il tampone mentre per le altre attività no. E non finisce qui, tra le ipotesi in campo, anche l’accelerazione alla terza dose per tutti. La decisione per i medici e sanitari dovrebbe arrivare a breve.

Zone rosse locali per evitare la quarta ondata

Per scongiurare il peggio a Natale, inoltre, il Governo sta anche pensando a possibili zone rosse mirate, questo per evitare lockdown generalizzati e chiusure come accaduto lo scorso anno. Dal 1 dicembre si partirà con la terza dose per la fascia over 40, ma sicuramente successivamente anche chi ha meno di 40 anni sarà chiamato alla terza dose. Dopo sei mesi la protezione del vaccino cala drasticamente secondo gli ultimi studi ma una copertura su tre fasi sembra sufficiente, ecco perché l’obiettivo è coinvolgere tutta la popolazione e fare pressing su chi non vuole vaccinarsi.

Da gennaio 2022, insomma, la terza dose sarà aperta a tutti. Tra le mosse del Governo, anche il Green Pass più breve, non più a 12 mesi ma a 9 mesi o forse 6. Per salvare il Natale, inoltre, restano valide le regole legate al sistema a colori, ma i governatori delle regioni che rischiano il passaggio in zona gialla potrebbero anche decidere per misure restrittive locali.

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