Dopo “Galline in fuga”, a breve, sui teleschermi potremmo assistere a una nuova pellicola tutta italiana che si chiama “professori in fuga”. È uno scherzo ovviamente ma qualcosa davvero sta succedendo. Se si guardano i numeri dei pensionamenti in arrivo a settembre, si nota che sarebbero circa 30 mila coloro che vorrebbero lasciare la cattedra, come riporta LaRepubblica.

Si tratta di un dato allarmante (+24% rispetto al 2022) che preoccupa molto i sindacati per via del turn over da garantire. Sono gli stipendi bassi e lo stress i motivi principali per i quali tanti insegnanti avrebbero deciso di ritirarsi.

C’è una grande differenza di stipendio, infatti, tra il corpo docente italiano e quello dei cugini europei.

I professori tedeschi sono quelli più ricchi, lo stipendio base di un docente della scuola primaria alle prime armi, ad esempio, è di circa 39 mila euro annuo mentre quello di un professore di una secondaria di secondo grado di circa 46.500 euro.

Anche i cugini spagnoli sono ai primi posti per gli stipendi più alti dei docenti in Ue. A inizio carriera quelli della primaria guadagnano circa 31 mila euro mentre quelli della secondaria di secondo grado circa 34 mila euro. Uno stipendio sicuramente più basso di quello dei docenti tedeschi ma che supera di gran lunga quello italiano.

I numeri

Sarebbero circa 30 mila i professori in fuga dalla scuola e 9 mila domande sarebbero legate a Quota 103. Quest’ultima anticipa l’uscita dal lavoro rispetto alla legge Fornero (67 anni di età e circa 42 di contributi). Ci sono poi i dati del Miur dai quali si evince che la regione con il più alto numero di domande di prepensionamento è la Lombardia con 3002 unità seguita dalla Campania con 2860 e dalla Sicilia con 2218. Poco sotto il podio c’è la regione Lazio con 2195 domande.

I principali motivi per i quali i professori sono in fuga, come detto, riguardano le condizioni stressanti e lo stipendio più basso rispetto agli altri docenti europei.

Il corpo docente è inoltre insofferente per i compiti burocratici in continuo aumento e per il moltiplicarsi dei casi di aggressione da parte di studenti e genitori.

Il problema stipendio, ecco perché i professori sono in fuga

Le retribuzioni dei professori italiani sono tra le più basse tra i paesi big dell’Unione Europa e questo è uno dei motivi per i quali ci saranno tanti pensionamenti. Il nostro corpo docente in media percepisce 30 mila euro lordi l’anno e la situazione non migliora nemmeno dopo 35 anni di servizio.

Non si sfiora, infatti, nemmeno il +50% a differenza di altri paesi come la Polonia, i Paesi Bassi e l’Irlanda dove la busta paga di ingresso, come ricorda Ilmessaggero, sale del 60% già nei primi quindici anni di insegnamento.

Questa, comunque, è una questione sulla quale si dibatte oramai da anni e nessun governo, né di destra e nemmeno di sinistra, ha proposto delle migliorie. Anzi, la situazione del corpo docente sembra peggiorare di anno in anno.

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