Tra le conseguenze più temibili della guerra in Ucraina, c’è sicuramente la scarsa disponibilità di beni alimentari nei supermercati. Il rischio scaffali vuoti si è riversato nella popolazione che teme appunto di non trovare cibo e quindi si ritrova a fare scorte spesso inutili senza contare i prezzi più alti.

Prezzi più alti e scaffali scaffali vuoti al supermercato, l’indagine e i prodotti a rischio

Il timore di non trovare cibo a sufficienza a causa del forte aumento dei prezzi e l’indisponibilità in generale è stata rilevata anche da una recente indagine di Altroconsumo, secondo cui il 50% delle persone che hanno risposto al sondaggio teme una minore disponibilità dei prodotti.

A preoccupare, appunto, è l’aumento dei prezzi mentre per quanto riguarda l’indisponibilità dei prezzi, è emerso che i prodotti meno disponibili sono l’olio di girasole, l’olio di mais, la farina bianca.

Le scorte però non sono finite, solo che i consumatori ne comprano di più per fare scorte e di conseguenza c’è l’impressione che ce ne siano di meno. La stessa indagine ha rilevato che è stata notata una minore disponibilità di branzini freschi e il 17% di orate fresche a causa dello stop dei pescherecci.

Rischio crisi alimentare senza precedenti

Dopo i rincari delle bollette e del carburante, che solo pochi giorni fa ha toccato i massimi prima del nuovo decreto taglia accise, a preoccupare i leader europei è appunto la carenza di cibo e di alcuni prodotti. Il timore è legato sia alla mancata produzione che alle esportazioni. Joe Biden ha lanciato l’allarme e parlato di una emergenza cibo che sarà reale mentre il presidente francese, Emmanuel Macron parla senza mezze misure di una “crisi alimentare senza precedenti”.

Il peggio deve ancora venire e si vedrà solo tra qualche mese, ora è impossibile seminare in Ucraina e il rischio carestia, per Macron non è scongiurato, soprattutto per i paesi africani.

Ma quali sono i prodotti che potrebbero mancare? Dai cereali, all’olio di girasole, mangimi per animali, questi sono tutti quei prodotti a rischio a cui si aggiunge l’aumento dei prezzi, anche se l’Ue spinge per nuove strategie per bilanciare l’aumento dei prezzi, come l’ipotesi di abbassare l’Iva su alcuni prodotti di largo consumo.

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