Non solo prezzi della benzina, bollette di luce e gas e vacanze care, anche al supermercato i prezzi sono aumentati e il governo potrebbe intervenire per ridurre i costi del carrello della spesa. Tra le prime ipotesi per far fronte ai rincari al supermercato, quella della riduzione dell’Iva per aiutare le famiglie e basso reddito ma anche ridefinire quei beni che possono rientrare nell’aliquota agevolata.

Prezzi folli al supermercato, il piano del governo contro i rincari: riduzione dell’Iva

La proposta era arrivata dal segretario della Cisl Luigi Sbarra, il quale aveva ipotizzato il taglio al cuneo fiscale ma anche l’azzeramento dell’Iva su alcuni beni.

Per farlo bisognerebbe azzerare l’imposta sui prodotti di prima necessità e a largo consumo, un taglio deciso che sarebbe valido per tutti i cittadini che in questo momento stanno soffrendo l’inflazione e l’aumento dei prezzi.

Ad oggi, l’Iva sui beni di largo consumo è al 22% e i primi prodotti da cui si potrebbe partire sono quelli dedicati all’igiene personale, oltre a abbigliamento e calzature. In seguito l’Iva potrebbe scendere anche su elettrodomestici, mobili ed elettronica. In base alla legge Ue, è anche possibile ridurre l’aliquota al 5% per 24 categorie di prodotti come medicinali, generi alimentari, assorbenti, contraccettivi, biciclette e giornali.

Quanto si spende al supermercato

Intanto, al supermercato i prezzi sono sempre più alti. Difficile non notare gli aumenti consistenti nel carrello della spesa. Si va dalla frutta, come ortaggi, melone, uva, frutta col nocciolo ma anche pane, pasta, olio, carta igienica, prodotti da forno, latte, formaggi, biscotti, caffè, carne e pesce. Insomma, un pò tutto quello che si trova al supermercato costa di più e chi fa la spesa si ritrova con almeno il 10-20% in più da pagare rispetto a un anno fa.

Se fino a qualche mese fa, inizio anno più o meno, un consumatore spendeva mediamente 50-55 euro per la spesa per due persone a settimana, ora il prezzo medio è diventato di 65-70 euro.

Mensilmente una coppia spende 300 euro per la spesa, che diventano anche 60-700 euro per una famiglia di 4 persone.