La benzina tornerà a costare tanto da maggio. Quindi torneremo a vedere quelle scene in cui per fare un pieno bisognerà sborsare parecchio. Sembrava dovessero essere infinite queste settimane con il carburante a prezzo ribassato. Ma il sogno – se così vogliamo chiamarlo – è destinato a finire tra un paio di mesi, quando l’Opec taglierà la produzione del petrolio, oggi pari a 1 milione di barili al giorno. E tale condizione si protrarrà tutto ciò durerà fino al termine del 2023. Il risultato sarà che da maggio il prezzo della benzina tornerà a salire.

Gli italiani non potranno contare nemmeno sullo sconto taglia accise che, come ricorderete, è stato abolito lo scorso gennaio. Ma quanto costa adesso la benzina?

Prezzi benzina e diesel in rialzo da maggio, Opec taglierà la produzione del petrolio pari a 1 milione di barili

Guardando un po’ al costo nazionale medio, il prezzo del carburante si aggira intorno a 1,70 euro al litro mentre il diesel sui 1,80 euro al litro. A maggio questi prezzi potrebbero essere un ricordo. L’Arabia Saudita, infatti, ha deciso di tagliare la produzione del petrolio di mezzo milione di barili. Per Emirati Arabi e Kuwait si parla rispettivamente di 144mila e 128mila barili. La stretta riguarda anche Oman, Kazakistan, Iraq e Algeria. La Russia, invece, che da marzo a giugno ha detto che avrebbe tagliato la produzione di petrolio di 500mila barili al giorno, ha sottolineato che il taglio proseguirà anche dopo, fino a fine anno. Insomma, a conti fatti, per la benzina si prevedono tempi orribili e tutto ciò ricadrà sui consumatori.

Stangata in arrivo

Era marzo 2022 quando i prezzi della benzina e del diesel erano arrivati a più di 2 euro al litro. Per gli automobilisti fu un periodo nero ma grazie allo sconto taglia accise, fino alla fine di dicembre si è potuto ammortizzare il costo e spendere sicuramente meno.

Da gennaio lo sconto taglia accise è diventato un ricordo ma per fortuna i prezzi della benzina sono calati e almeno fino a oggi, la media è quella di 1,75 euro al litro. Tutto sommato accettabile pensando alla situazione di un anno fa.
Da maggio, però, tutto potrebbe cambiare. Per chi usa l’auto tutti i giorni trovare un benzinaio con prezzi contenuti diventerà una sorta di terno a lotto.
Meno produzione di petrolio infatti vuol dire che prezzi più alti.

L’unica speranza, se davvero la benzina tornerà a costare più di 2 euro al litro, è che il Governo intervenga ponendo un tetto al prezzo al gas. O almeno questo aveva lasciato intendere a febbraio quando si parlava di nuovi rialzi. Tutto ciò per evitare una nuova stangata per gli automobilisti.