Continuano ad aumentare i prezzi di benzina e diesel mentre si attende la misura del governo che potrebbe far salire lo sconto a 35 centesimi al litro. L’8 luglio scade lo sconto taglia accise che prevede un prezzo tagliato di 30 centesimi.

Prezzi benzina e diesel, sconto fino a 35 centesimi da luglio

Nonostante tutto, però, i prezzi sono sempre più alti e ormai sia verde che il gasolio costano più di 2 euro al litro, sfiorando anche 2,1 euro. Per questo motivo la misura del governo è molto attesa, anche in vista delle partenze estive che rischiano di diventare un vero e proprio salasso per chi deve mettersi in viaggio in auto.

In tutto ciò, il governo la prossima settimana o comunque entro la data dell’8 luglio dovrebbe prorogare lo sconto taglia accise portandolo a 35 centesimi contro i 30 attuali. Non è però chiaro se la proroga sarà valida per altri due mesi, quindi fino all’8 settembre, oppure solo fino a Ferragosto, per non scoraggiare le partenze degli italiani. Più probabile una proroga che copra anche tutto il mese.

Intanto, da più parti si sta chiedendo di fissare un tetto al prezzo del carburante e reintrodurre prezzi amministrati mentre il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha chiarito che l’esecutivo “è impegnato a trovare nuovi strumenti per mitigare i rincari”.

Distributori sul piede di guerra

Intanto, i prezzi alle stelle per la benzina e il diesel stanno portando sul piede di guerra anche i benzinai. Secondo la Faib Confesercenti:

“I prezzi dei carburanti continuano a correre, nonostante il taglio delle accise sia ancora attivo (-30,5 cent al litro fino all`8 luglio, con probabile proroga) e l’Opec+ abbia annunciato l’incremento della produzione. A condizionare il mercato è il fenomeno speculativo a livello internazionale, che spinge sopra i 2 euro al litro i carburanti, con ripercussioni pesantissime per i consumatori e insostenibili per i gestori che vedono diminuire progressivamente la propria redditività, scesa all’1,5%, a fronte dell’esplosione dei costi di gestione”

Per questo il rischio collasso sembra concreto se non si cerca di arginare il fenomeno della “speculazione internazionale e imporre un tetto ai prezzi d’acquisto di carburanti e gas”.
La Faib parla anche di accanimento delle autorità verso i prezzi praticati dai gestori che però sono ordinati dalle aziende fornitrici.

Le conseguenze in tal senso saranno pesanti – come sottolinea ancora la Faib – anche per la filiera. Non sono neppure da escludere degli scioperi dei benzinai anche a cavallo dell’esodo estivo. I benzinai chiedono che venga immediatamente convocato il tavolo interministeriale.