Con i ponti di primavera e la bella stagione ormai arrivata, gli automobilisti sono preoccuparti per i prezzi di benzina e diesel che potrebbero salire da un momento all’altro. È vero che negli ultimi tempi il carburante sembra tornato ai prezzi accettabili ma l’aumento è sempre dietro l’angolo. Nel frattempo si torna anche a parlare della normativa che prevede l’affissione dei cartelli con il prezzo medio nei distributori. Normativa che nei mesi scorsi aveva fatto molto discutere e scatenato anche una protesta da parte dei benzinai e delle associazioni di categoria.

Il governo sta andando avanti nel procedimento e da agosto arriveranno dei cambiamenti davvero importanti.

Prezzi benzina e diesel, dal 1 agosto i distributori obbligati al cartello con i prezzi medi regionali

I mesi scorsi, infatti, i prezzi ai distributori erano arrivati a cifre abbastanza alte. Quindi il governo aveva pensato di dare la caccia ai furbetti imponendo ai benzinai di mettere in vista un cartello con i prezzi medi regionali e quelli praticati dalla pompa per garantire una maggiore trasparenza. Dal 1 agosto 2023, il decreto diventerà realtà e quindi i distributori saranno obbligati a mettere un cartello per mostrare i prezzi praticati a livello regionale. Le nuove regole illustrano anche alcune indicazioni come quelle per il font. Ogni giorno i distributori dovranno affiggere un cartello con i prezzi medi di benzina, diesel e degli altri carburanti a livello regionale e poi quelli proposti dall’esercente. In questo modo, gli automobilisti potranno vedere se i prezzi praticati dal distributore sono corretti oppure no.

Ogni mattina, gli esercenti dovranno esporre il cartello entro le 10,30 con i prezzi aggiornati anche se il distributore è aperto solo nella modalità self-service. Il testo non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma i dettagli iniziano a circolare. Si legge, ad esempio, che: “Il cartellone riportante i prezzi medi deve essere esposto all’interno dell’area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantire adeguata visibilità.”

Rischio multe per chi non si adegua

Chi non si adegua, rischia una sanzione che va da 200 euro a 2mila euro.

E persino la sospensione dell’attività per 30 giorni per chi più volte, precisamente 4, non espone il cartello.
L’obiettivo del governo è chiaro e riguarda la volontà di evitare le truffe sulla benzina e prezzi folli, soprattutto in certi periodi dell’anno.
Intanto per la Fegica-Cisl, le nuove norme sono “una farsa”. E ha sottolineato che in questo modo “avremo impianti pavesati da almeno 12 prezzi (tre per ogni prodotto standard o premium). A cui si aggiungerà un altro cartello con il prezzo medio regionale”. La Figisc-Confcommercio, vede, sta valutando un ricorso al Tar.
Vedremo, se con questa nuova normativa cambierà davvero qualcosa e anche le speculazioni diventeranno un ricordo.