L’addio allo sconto taglia accise ha causato un rialzo dei prezzi di benzina e diesel. Lo sanno bene gli automobilisti, che ormai dai primi di gennaio sono alle prese con rincari senza limiti e delle vere e proprie speculazioni, che hanno portato ad aumenti spropositati sulle autostrade. Per questo motivo, il governo Meloni si è riunito per approvare un decreto trasparenza che contiene alcune nuove regole per evitare i prezzi pazzi e le speculazioni. I gestori, infatti, d’ora in avanti saranno obbligati a esporre il prezzo medio nazionale dei carburanti accanto a quello di vendita.

Il prezzo sarà calcolato ogni giorno e non più settimanalmente. Per evitare speculazioni in autostrada, i prezzi del carburante non potranno superare una percentuale del prezzo medio.

Prezzi benzina e diesel se salgono ancora torna il taglio accise, intanto ci sono nuovi rialzi

È stata chiamata in causa anche la Guardia di Finanza, che dovrà vigilare sulle condotte speculative. E chi non si adeguerà, rischia sanzioni e la sospensione dell’attività fino a 90 giorni.
Il decreto trasparenza ha mandato su tutte le furie i benzinai aderenti ad alcune sigle sindacali, che nel frattempo hanno proclamato uno sciopero alle pompe di carburante il 25 e 26 gennaio. Sciopero che potrebbe essere scongiurato dopo l’incontro previsto tra le parti comuni.

Per gli automobilisti, però, non c’è pace. Infatti, nonostante le nuove regole del decreto trasparenza, nulla cambia per i prezzi che rischiano di salire ancora. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato, ha specificato che qualora i prezzi del carburante continuassero a salire non si può escludere un ritorno del taglio delle accise.

Giorgetti ha confermato le intenzioni del Governo “finalizzate a concentrare le risorse finanziare disponibili a sostegno delle famiglie più bisognose e alle imprese” ma si riserva la facoltà di adottare nuovamente “la riduzione delle accise in funzione di una norma che permetterà un’azione in questo senso da parte del governo”.

Insomma, se il prezzo della benzina e del diesel continuasse a salire, superando di nuovo 2 euro al litro, come era accaduto a marzo 2022, il governo potrebbe intervenire.

Quanto costano e la città dove conviene

Intanto, però, i prezzi del carburante alle pompe continua ad aumentare. In base all’ultima rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 e Tamoil hanno aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati. Per quanto riguarda la benzina al self service, il prezzo è arrivato a 1,817 euro/litro, 1,871 euro/litro per il diesel. La benzina al servito costa 1,957 euro/litro, il diesel viaggia intorno a 2,011 euro/litro. Non va meglio per il Gpl servito a 0,787 euro/litro, il metano servito a 2,257 euro/kg mentre il Gnl è a 2,623 euro/kg. In autostrada la benzina al self service costa mediamente 1,904 euro/litro e il gasolio self service 1,953 euro/litro. Guardando alle città, invece, è emerso che Bolzano è la città più cara dove fare un pieno, mentre Ancona la più economica.