Continua l’allarme siccità a causa dell’assenza di piogge, che ormai da oltre un mese è diventata una vera e propria emergenza nazionale a causa del caldo anomalo e fuori norma. La conseguenza più temibile dell’assenza di precipitazioni è sicuramente il rischio raccolto, con i danni che potrebbero arrivare a 6 miliardi. Per il raccolto del grano, la Coldiretti stima un calo del 30% per quello duro e del 20% per quello tenero usato per il pane. Situazione molto grave anche per la produzione di mais.

Non va meglio per il riso, dove il rischio è un aumento dei prezzi del 20%.

Prezzi dei prodotti alimentari sempre più cari, il carrello della spesa rischia una stangata

Di recente, anche la Coldiretti aveva stilato una classifica dei prodotti più cari e a rischio dopo la siccità. Tra i prodotti più cari, la pasta, l’olio di semi, burro e in generale la frutta e la verdura. Altri prodotti alimentari a rischio sono pomodori e pesche, margarina, pere, carne di pollo. Nella black list dei rincari, ci sono anche le uova. Ecco perché il presidente di Coldiretti Ettore Prandini aveva detto:

“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”

Prodotti ancora più cari, rischio anche in autunno

Di questo passo, anche in autunno c’è il rischio di nuovi aumenti di prezzo per molti prodotti alimentari e la lista potrebbe allungarsi, anche in base a come procederà l’allarme siccità. In linea di massima, gli aumenti interessano non solo cibi comuni come pasta, pane e frutta e verdure, ma anche la carne e molti prodotti necessari di base come burro, olio e margarina.

Le prossime settimane saranno chiarificatrici.