Nicola Magrini, il direttore generale dell’Aifa, annuncia che la pillola Pfizer e quella Merck anti Covid-19 saranno disponibili nel nostro paese da gennaio 2022. La prima, spiega, è efficace all’89% per la riduzione delle ospedalizzazioni mentre la valutazione dello studio finale è in corso. Si va, comunque, verso l’approvvigionamento. La seconda ha avuto una valutazione preliminare positiva ma l’approvazione del dossier, precisa “avverrà sull’analisi dell’aggiornamento“.

Pillola Merck e Pfizer anti Covid-19: come prenderle

La pillola Merck anti-Covid-19 andrà presa per due volte al giorno per cinque giorni nella cura della malattia.

La terapia dovrà iniziare entro cinque giorni dai primi sintomi. Questo è quanto comunica l’Agenzia europea del farmaco Ema. Da un ultimo studio di Move-Out emerge che questa pillola riduce il rischio di morte/ricovero per Covid-19 del 30% contro il 48% comunicato da una precedente analisi riportata ad interim dello stesso trial. Il farmaco in questione si chiama molnupiravir, è disponibile in capsule e, come detto, andrà assunto due volte al giorno per cinque giorni. Non è però raccomandato alle donne in gravidanza mentre nel caso vi sia allattamento a seno, quest’ultimo dovrà essere interrotto. Questo non soltanto per il periodo del trattamento ma anche quattro giorni dopo. Inoltre non è raccomandato nemmeno per le donne che potrebbero iniziare una gravidanza e non usano contraccettivi efficaci. Tale farmaco, non autorizzato in Unione Europea, potrà essere usato per trattare adulti con il virus che non hanno bisogno di ossigeno supplementare e che rischiano maggiormente di sviluppare una forma grave di malattia.

Pillola Pfizer

Per quanto riguarda la pillola Pfizer, l’Ema alla fine di novembre ha annunciato l’avvio di una revisione. Sta infatti esaminando i dati disponibili in modo tale da poter supportare le Autorità dei vari paesi che potrebbero decidere di usarla in casi di emergenza prima dell’autorizzazione della messa in commercio.

In merito al paxlovid (pillola Pfizer), il Comitato Chmp ha esaminato i dati di uno studio che ha confrontato l’effetto della pillola rispetto a placebo in persone che avevano contratto il Covid-19 in modo lieve-moderato. Ebbene dai risultati preliminari emerge che il trattamento riduce il rischio di andare in ospedale o di morire rispetto al placebo. Ciò se il farmaco è somministrato entro tre-cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Lo step successivo del Chmp sarà quello di esaminare i dati sulla qualità e sulla sicurezza. La revisione ha spiegato l’agenzia “fornirà raccomandazioni a livello Ue nel più breve tempo possibile“.
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