Nelle ultime settimane il piano razionamento Ue per energia e gas per il taglio dei consumi della luce sta preoccupando e non poco i cittadini. Non è tanto lo “sforzo” a dover rinunciare a qualche ora di riscaldamento o ad usare un elettrodomestico in meno, ma soprattutto il timore di multe varie a impensierire: “Se accenderò la lavatrice, il forno e il ferro da stiro nello stesso momento rischio una sanzione?”. Queste ed altre sono le domande più quotate che molte persone si stanno ponendo negli ultimi giorni in attesa di capire che cosa vorrà fare la Ue.

È pur vero che quando bisogna cambiare anche poco le abitudini che tutti abbiamo da anni, sale una certa tensione. Anche se, alla fine, si tratta solo di piccoli accorgimenti.

Per quanto riguarda il piano gas approvato dal governo, da fine settembre non sarà possibile tenere accesi i riscaldamenti ad un temperatura superiore a 19 gradi. Inoltre bisognerà accendere i termosifoni un’ora in meno al giorno e posticipare di 8 giorni l’accensione. Non è, però, prevista nessuna multa ma solo controlli a campione nei condomini con riscaldamento centralizzato.

Con il piano razionamento Ue energia e taglio consumi si rischiano multe?

Diverso è il piano per il razionamento di energia. L’Unione europea vuole incentivare l’uso di smart meter, ossia i contatori intelligenti che da remoto riescono a depotenziare l’elettricità. In parole povere non sarà possibile usare più elettrodomestici insieme durante alcuni orari di punta decisi dal governo. Chi lo farà vedrà scattare il contatore. Lo scopo della Ue è quello di sensibilizzare a comportamenti anti consumistici e al razionamento dell’energia. Soprattutto in un momento storico come questo, dove i rincari delle bollette spaventano un pò tutti.

Il governo Draghi e il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani stanno pensando, invece, a delle multe fino a 3 mila euro per chi non rispetterà le misure volute da Bruxelles.

Un’ipotesi ancora al vaglio e che potrebbe trovare terreno non nelle singole abitazioni ma piuttosto nei condomini con energia e consumi centralizzati. Insomma, nessuno verrà a bussare alla porta per vedere se alle 17 stiamo usando il forno, la lavatrice e il phon. Potrebbero però scattare anche qui controlli a campione nei consumi con i consumi centralizzati.

Il ruolo degli smart meter

Entro il 30 settembre arriverà la decisione finale da Bruxelles. Poi ogni singolo paese membro dovrà decidere in autonomia gli orari di picco in cui far scattare la luce nel caso di troppa energia consumata. Un aiuto dovrebbe arrivare proprio dagli smart meter, che in Italia sono ormai presenti su larga scala, e che aiutano a gestire l’energia da remoto e quindi a non rischiare consumi extra. E’ vero sarà un inverno di austerità, dovremo rivedere i nostri consumi e le abitudini, cercando di tirare la cinghia dove si può ma per una buona causa, che ci riguarda tutti da vicino.