Con il piano di razionamento di luce e gas cambiano anche le regole per l’accensione dei termosifoni. Capita sempre più spesso di sentire persone che ancora non hanno ben chiaro quando dovranno azionare i riscaldamenti, soprattutto in merito alla data. C’è una certa confusione, tra tagli dei consumi di gas e luce e date che cambiano non è raro sentire persone che ancora devono capire cosa fare: “Ma è vero che quest’anno cambiano le date di accensione dei riscaldamenti? Quando potrò accenderli?”.

Il tono delle domande è più o meno questo, anche perché quest’anno sembra che il freddo sia arrivato prima del solito. Oltre il danno la beffa insomma.

Da fine mese, partirà il nuovo piano di razionamento che prevede la temperatura in casa a 19 gradi invece che a 20 negli uffici e nelle case, oltre all’accensione di un’ora in meno al giorno. Oltre a queste due regolette, si prevede anche il posticipo della data di accensione delle caldaie di 8 giorni rispetto al solito e l’anticipo dello spegnimento di 7 giorni. Questo varrà per tutti meno che per ospedali, Rsa e case di ricovero.

Quando si potranno accendere i termosifoni, le date nel 2022 sono cambiate

A tal proposito, l’Italia è divisa in sei fasce. Se solitamente l’accensione dei riscaldamenti avveniva dal 15 ottobre in poi, con il piano di razionamento scala al 22 ottobre per la zona più fredda.
Per la Zona A, di cui fanno parte Lampedusa, Sud e Isole, l’accensione sarà di 5 ore al giorno. Però solo dall’8 dicembre al 7 marzo. Diversamente per la Zona B, che include Palermo, Trapani, Siracusa, Reggio Calabria, Agrigento Messina, Catania e parte del Sud della Sardegna, l’accensione scatta per 7 ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo. Per la Zona C, di cui fanno parte le province di Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza, e Taranto, i riscaldamenti si potranno accendere dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore.

Le ultime tre zone sono quelle dove i termosifoni si potranno accendere prima. Nella Zona D, che include le province di Roma, Ancona, Genova, Firenze, Pescara, Lucca, Macerata,Grosseto, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, La Spezia, Livorno, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia, si parte il giorno 8 novembre fino al 7 aprile per un massimo di 11 ore al giorno. Nella Zona E, invece, si potranno accendere i riscaldamenti per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile. Qui troviamo le province di Alessandria, Verona, Perugia, Rieti, Aosta, Como, Bolzano, Modena, Parma. Ma anche Padova, Reggio Emilia, Rimini, Trieste, Gorizia, Piacenza, Bergamo, Brescia, Ravenna, Venezia, Udine, Frosinone, Campobasso, L’Aquila e Potenza. Non sono invece previste limitazioni per la Zona F, di cui fanno parte Cuneo, Belluno e Trento.

Le regole incluse nel piano di razionamento gas

Insieme alle regole obbligatorie sulla data di accensione e la temperatura, il governo ha anche consigliato di seguire alcuni accorgimenti non tassativi ma volontari. Tra questi l’abbassamento del fuoco durante la preparazione ei pasti, docce più ridotte e non mettere in stand by tv e decoder. Serviranno, però, per pagare di meno le temute bollette e accantonare almeno per un pò il problema dei rincari. Vedremo se basterà. La speranza è l’ultima a morire.