Nelle ultime ore sta facendo discutere il cosiddetto Pfizergate, in riferimento ad un articolo pubblicato sul British Medical Journal dal giornalista Paul D Thacker, secondo cui l’azienda avrebbe falsificato i dati sui vaccini anti-covid.

Vaccino Pfizer, che cos’è lo Pfizergate che sta facendo discutere

Nell’articolo si parla delle attività del laboratorio Ventavia, azienda americana specializzata in sperimentazioni cliniche e incaricata da Pfizer di testare in piccola parte l’efficacia del vaccino. Una ex dipendente del laboratorio avrebbe denunciato alla Food and drug administration delle irregolarità.

Si parla, ad esempio, di errori di sperimentazione, errori di etichettatura che avrebbero dato problemi al sistema di valutazione in ‘doppio cieco’.

Nell’articolo vengono elencati alcun fatti a cui l’ex dipendente ha assistito come vaccini non conservati alle giuste temperature, partecipanti che invece di essere monitorati erano collocati in un corridoio, etichettatura sbagliata, deviazioni del protocollo e assenza di un follow-up tempestivo dei pazienti che avevano avuto effetti avversi. Nell’articolo, inoltre, si legge che il laboratorio aveva usufruito di vaccinatori non formati a sufficienza.

Perché il vaccino contro il covid è sicuro

La notizia ha subito fatto il giro del mondo e amplificato le varie teorie complottistiche ma la realtà dei fatti è che il vaccino è sicuro e a spiegarlo è Aureliano Stingi, esperto ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica:

“Chiariamo il contesto: Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, questa specie di ‘gola profonda’ ha rivelato alcune imprecisioni ed errori fatti durante lo svolgimento di alcuni trial. I dati di Ventavia corrispondono a 1000 partecipanti su 44mila. Se uno legge la notizia al volo rimane colpito ma se analizza anche le dichiarazioni vede che si parla di errori procedurali. Diciamo che sono errori che non inficiano l’affidabilità del vaccino”.

Anche l’EMA è intervenuto e ha comunicato di essere in contatto con la la Fda per capire le indagini, in ogni caso, come sottolinea l’Ente: “non ci sono ragioni di nutrire sospetti sulla sicurezza e l’efficacia del prodotto”.

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