Il Consiglio di Stato ha da poco emesso una sentenza che porterà allo stop della vendita di pane sfuso nei supermercati. Tutto ha avuto inizio alla fine dello scorso anno, quando i carabinieri dei Nas di Lecce avevano imposto a un supermercato lo stop alla vendita in modalità self service del pane sfuso, sequestrando inoltre oltre 20 kg di pane. In seguito il supermercato leccese aveva presentato ricorso contro l’imposizione subita, ma alla fine il Consiglio di Stato ha dato ragione ai carabinieri del nucleo del Nas di Lecce.

Il motivo? Secondo la sentenza, la modalità di vendita self service di pane sfuso è “del tutto idonea a garantire le più elementari esigenze di sicurezza alimentare”.

La sentenza del Consiglio di Stato che viene la vendita di pane sfuso nei supermercati italiani

Pubblichiamo qui sotto il testo integrale della sentenza del Consiglio di Stato che da qui in avanti aprirà una vera e propria rivoluzione all’interno dei supermercati italiani che prima vendevano pane sfuso tramite la modalità self service.

“Il pane ottenuto mediante completamento di cottura da pane parzialmente cotto, surgelato o non surgelato, deve essere distribuito e messo in vendita in comparti separati dal pane fresco e in imballaggi preconfezionati riportati oltre alle indicazioni previste dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109. Ove le operazioni di completamento della cottura e di preconfezionamento del pane non possano avvenire in aree separate da quelle di vendita del prodotto, dette operazioni possono avvenire, fatte salve comunque le norme igienico-sanitarie, anche nella stessa area di vendita e la specifica dicitura di cui al comma 1 deve figurare altresì un cartello esposto in modo chiaramente visibile al consumatore nell’area di vendita.”

Cosa cambia per i consumatori

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, gli italiani non troveranno più alcun tipo di pane sfuso all’interno dei supermercati.

Dalla baguette alle tartarughe, nessuna tipologia di pane si salva dalla sentenza presa. Per quanto riguarda invece i commercianti, tutti coloro che infrangeranno le regole rischiano non solo multe salatissime ma anche la sospensione dell’esercizio commerciale.

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