La quarta dose di vaccino anti Covid per adesso sembra un flop e a distanza di una settimana dall’avvio la campagna vaccinale sembra aver subito un forte arresto. Dallo scorso 12 aprile, l’Agenzia italiana per il farmaco ha dato il via alla quarta dose per gli over 80 e le persone fragili con più di 60 anni ma per adesso, i risultati non sono quelli sperati. Solo 16mila persone si sono sottoposte alla quarta dose su una platea di 4,6 milioni. Ad incidere sull’impatto negativo sicuramente sono state le vacanze di Pasqua che hanno contribuito a rimandare la vaccinazione.

Quarta dose vaccino anti Covid, per adesso in pochi hanno prenotato il nuovo booster

Anche le prenotazioni per altre date, però, non hanno ottenuto grandi risultati. In Lazio solo 8mila richieste sono arrivate dalla scorsa settimana, in Toscana 3mila, numeri più o meno simili per le altre Regioni, che fanno pensare ad una adesione molto scarsa da parte degli over 80.

Stessa cosa per i malati di cancro, persone trapiantate e immunodepressi in generale, che possono sottoporsi alla quarta dose già dallo scorso 12 febbraio ma solo 77mila soggetti su un totale di 790mila, meno quindi del 10% hanno effettuato la vaccinazione.

Ecco perché per adesso il nuovo booster è un flop

A quanto pare, la popolazione più fragile potrebbe aver scelto di non vaccinarsi per via del calo della curva dei contagi, che anche se lenta, potrebbe aver spinto gli anziani a rinunciare alla quarta dose.

A ciò si aggiunge l’idea che Omicron causi sintomi meno gravi che incoraggia la tesi della “raffreddorizzazione” del virus, senza contare l’arrivo della bella stagione e il fatto che dall’autunno arriverà un nuovo vaccino anche per Omicron e molti sono dell’idea di aspettare.

A dire la sua sul caso degli over 80 e la campagna vaccinale in forte calo è il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta:

“L’immunizzazione è importante e ancora fondamentale nella popolazione anziana e con malattie pregresse.

Ecco perché la somministrazione alla platea recentemente allargata agli over 80, ospiti delle RSA e a persone nella fascia di età 60/79 con patologie concomitanti, non può più essere affidata, esclusivamente, all’adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva, di fatto mai attuata in maniera sistematica”.