Un ruolo centrale nella transizione green lo avranno anche gli e-fuel e i biocarburanti. Non esistono, infatti, soltanto le auto a batteria in quello che sarà il futuro della mobilità green. Come è noto, è una questione che ci riguarda molto da vicino, dal momento che l’Italia – insieme alla Germania – è uno dei pochi Paesi a esprimere il proprio parere contrario allo stop ai motori a benzina e diesel a partire dal 2035. Cerchiamo di capirne qualcosa di più su questi carburanti, che potrebbero allungare di qualche altro anno la vita delle vecchie automobili.

Cosa sono i biocarburanti e gli e-fuel

I biocarburanti come gli e-fuel sono il risultato finale del trattamento di residui organici di natura animale o vegetale. Sono prodotti a partire da biomasse e possono essere gassosi, liquidi o solidi. Uno degli elementi più interessanti è il fatto che rientrino regolarmente tra le fonti rinnovabili. Il motivo è semplice: sono carbon neutral. Questo perché dalla loro combustione non si produce CO2 in eccesso, uno dei requisiti fondamentali per guadagnarsi l’etichetta di carbon neutral. Attualmente esistono quattro tipologie principali di biocarburanti, sulla base della produzione di ciascuno: bioidrogeno, biometano, biodiesel e bioetanolo.

Bioetanolo

Come suggerisce il nome, il bioetanolo è il biocarburante formato essenzialmente dall’etanolo, un alcool. Non è un caso, quindi, che il processo per produrre il bioetanolo sia molto simile a quello seguito durante la produzione di una bevanda alcolica. Può essere miscelato con la benzina fino ad almeno il 10% e il suo impiego non richiede interventi sull’attuale parco macchine.

Biometano

Il biometano deriva dalla purificazione del biogas ed oggi viene usato per alimentare i mezzi a motore al pari sia del metano che del gas naturale. Nella maggior parte dei casi, il biometano viene usato su automobili e veicoli commerciali. A proposito di questo, occorre sottolineare che in Italia sono già oltre 3.700 i veicoli spinti dal biometano.

Biodiesel

Uno dei biocarburanti più popolari in Italia è il biodiesel. Quest’ultimo è prodotto da grassi esausti e oli: al momento è utilizzato soprattutto per l’alimentazione di impianti di riscaldamento, ma in futuro potrà giocare un ruolo importante in qualità di combustibile per i veicoli.

Idrogeno bio

L’idrogeno bio è un altro dei biocarburanti più popolari nel nostro Paese. A differenza degli altri, si produce mediante alghe e specifici bioreattori. Gli esperti di Geopop, progetto editoriale di Ciaopeople, sottolineano come “in condizioni particolari” le alghe possono rilasciare H2 anziché O2 durante il processo di fotosintesi clorofilliana. Proprio sull’idrogeno l’Italia sembra puntare molto forte, anche alla luce dei numerosi investimenti portati avanti in questi anni.