Gli stipendi degli italiani, se messi a confronto con le retribuzioni percepite dai lavoratori francesi e tedeschi, sono distanti anni luce. E se il trend negativo rispetto ai due Paesi dell’Ue appena citati era già palese negli anni passati, la pandemia di Covid-19 rischia seriamente di aumentare a livello esponenziale questa differenza.

Stipendi degli italiani, l’andamento degli ultimi anni

Dal 2010 al 2017 il valore delle buste paga dei nostri lavoratori è diminuito del 4,3 per cento. Al contrario, in Germania e in Francia si è registrato un aumento pari rispettivamente al 3,9 e all’8,3 per cento.

Ma non basta. Nel solo 2020, secondo i recenti dati pubblicati da Eurostat, la pandemia ha causato una flessione per gli stipendi degli italiani del 7,5 per cento rispetto all’anno precedente, mentre la media dell’Unione europea si attesta sì in campo negativo ma con una perdita più contenuta (-1,7 per cento).

Un altro dato allarmante, stavolta proveniente dalla Commissione europea, riguarda la disoccupazione giovanile: in Italia, se si tiene conto della fascia di popolazione tra i 15 e 24 anni, la disoccupazione raggiunge la percentuale del 28 per cento, il doppio rispetto a quanto si registra nel resto d’Europa. La Commissione Ue sottolinea inoltre come in Italia il ricorso al part-time involontario è pari al 62 per cento (dati aggiornati al 2019), contro il 24 per cento fatto registrare dai Paesi dell’Unione europea.

Perché sono così bassi

Ma veniamo ora alla risposta più importante: perché gli stipendi in Italia sono così bassi? Il problema principale è legato alla produttività. La Federal Reserve indica che nel periodo compreso tra il 2010 e il 2019 il livello di produttività italiana è rimasto stabile, mentre è aumentato sia quello della Francia che della Germania.

A sua volta, il problema della produttività ha per oggetto la mancanza di innovazione a livello imprenditoriale, con le piccole e medie imprese che non hanno le risorse per investire in ricerca e sviluppo.

Di conseguenza, i giovani italiani anziché essere impiegati in lavori ad alta specializzazione si adattano a svolgere mansioni poco qualificate e, soprattutto, poco remunerative.

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