Peppa Pig e censura: due concetti che non ci saremmo mai aspettati di collegare uno all’altro. Il primo è un cartone animato per bambini con dei porcellini come protagonisti, la seconda un brutto tentativo di mettere a tacere ciò che non piace. C’è poco da stupirsi, se teniamo in considerazione che in tempi di elezioni ogni argomento è buono per fare polemica.

Il cartone animato ha scatenato il dibattito politico a causa di un particolare episodio, chiamato Famiglie, nel quale viene introdotto un nuovo personaggio.

Il nuovo arrivato si chiama Penny Polar Bear e sarebbe colpevole di… avere due mamme. Due mamme e nessun papà: l’ex ministro Giovanardi non ha retto il colpo e, raccogliendo l’invito del responsabile alla cultura di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, ha addirittura presentato un esposto alla RAI. La richiesta? Prevedibile: censurare l’episodio o eliminarlo dalla programmazione.

Peppa Pig e la censura, la politica insorge

Mentre i sondaggi legati alle elezioni del 25 settembre ci confermano una netta preferenza degli italiani verso destra, soprattutto per Fratelli d’Italia, la politica fa la voce grossa e si scaglia contro un cartone animato, uno dei più innocenti e pensati per i più piccoli. Per questo, però, giudicato il più pericoloso perché “deviante” in tenera età. Nel già citato episodio del cartone, il personaggio di Penny Polar Bear si presenta a Peppa Pig dicendole:

“Io vivo con la mia mamma e l’altra mia mamma. Una mamma fa il dottore, l’altra cucina spaghetti. E io adoro gli spaghetti”.

Come anticipato, il primo a insorgere è stato Mollicone di Fratelli d’Italia. Aveva infatti indicato la puntata del cartone animato come dannosa per i bambini, chiedendo alla RAI di non trasmetterla più. Immediata la risposta degli altri politici che difendono la scelta di mandare in onda l’episodio e condannano la richiesta di censura.

Tra questi spicca anche qualche esponente di destra come l’ex senatrice di Forza Italia Barbara Masini, impegnata a difendere la messa in onda del simpatico maialino e a diffondere il messaggio che l’indottrinamento Gender non esiste.

È interessante notare come una portavoce di destra sostenga a gran voce idee contrarie a quelle degli esponenti del suo partito, soprattutto in un momento in cui si apre e racconta la sua esperienza personale (dopo un coming out) a sostegno delle sue parole. Nonostante il clima elettorale, quindi, non mancano gli scontri instestini.

Peppa Pig e l’esposto di Giovanardi

Tra sostenitori e detrattori di Peppa Pig (sì, un concetto che non può che strappare una risata fugace), si inserisce l’esposto di Giovanardi, presentato insieme all’ex Presidente del Forum Famiglie Luisa Santolini, secondo il quale tale episodio incentiverebbe azioni illegali come l’utero in affitto e la compravendita illegale di bambini dall’estero. Nientemeno.

I due politici, nella stesura dell’esposto, si addentrano anche in questioni di tipo morale, ribadendo che la famiglia è composta da padre e madre poiché in natura non è possibile generare figli tra partner dello stesso sesso. Insomma, è sempre la stessa minestra riscaldata sollevata dagli esponenti di destra più conservatori, avvallata da chi ha sentite visioni religiose. Non sappiamo se la RAI deciderà di rimuovere l’episodio dalla piattaforma: l’emittente non ha ancora risposto in via ufficiale.