Le ultime notizie riguardanti le pensioni ci comunicano che il 31 dicembre prossimo scadrà la Quota 102. Significa che a partire dal 1° gennaio 2023 tornerà la Legge Fornero per la quale si andrà in pensione a 67 anni e 20 anni di contributi o dopo 42 anni e 10 mesi di contribuzione. Per le donne 41 anni.

Il Mef lancia intanto un allarme in quanto prevede una spesa pensionistica ancora in aumento per colpa dell’inflazione. Le pensioni italiane pesano molto sui conti pubblici e in più la situazione invecchiamento della popolazione non fa ben sperare.

Le previsioni del Ministero dell’Economia per il prossimo anno dunque non sono buone. La spesa pensionistica, infatti, aumenterà dello 0,7% del Pil e quindi di 13 miliardi di euro. Dall’analisi dell’Ocse apprendiamo che la Danimarca spende in percentuale al Pil per le pensioni l’8%, la Germania il 10,2%, la Spagna il 10,9%, la Francia il 13,6%, la Grecia il 15,5% e l’Italia il 15,6%.

Ad ogni modo per evitare che ritorni la legge Fornero nel 2023 i programmi elettorali dei partiti all’unisono concordano che serve maggiore flessibilità per chi va in pensione. Su questo punto si batte soprattutto il Centrodestra che spinge per la Quota 41. Ma quali sono i possibili scenari?

Pensioni: si spinge per la Quota 41

La Lega spinge per la Quota 41 per anticipare le pensioni ai lavoratori soprattutto quelli in difficoltà e le donne. Con la Quota 41 ci sarebbe la possibilità per chi ha pagato contributi per almeno 41 anni di andare in pensione senza contare l’età. Per l’Inps però questa misura è insostenibile in quanto ha calcolato che in poco meno di 10 anni costerebbe alle casse pubbliche circa 71 miliardi. Il PD vorrebbe invece una flessibilità maggiore a partire dai 63 anni mentre Il Movimento Cinque Stelle per evitare che la Legge Fornero possa tornare propone meccanismi di uscita flessibili dal lavoro.

Salvo imprevisti dal 2023 torna per le pensioni la Legge Fornero ma cosa prevede?

La Legge Fornero fissava a 67 anni l’età per andare in pensione anticipabile con il taglio dell’assegno.

In seguito questa legge è stata superata da Quota 100 per la quale si poteva andare in pensione se si possedevano due requisiti. Parliamo di un’età di almeno 62 anni e 38 anni di anzianità contributiva. Si è passati poi alla Quota 102 per la quale l’età per andare in pensione è arrivata a 64 anni più 38 anni di contributi versati ma quest’ultima scade alla fine di dicembre.

Senza che ci siano interventi rapidi (che non sono per nulla semplici da realizzare) si tornerà alla legge Fornero. C’è grande attesa quindi per il prossimo esecutivo che per evitare la Fornero dovrebbe subito facilitare una maxi riforma del sistema. Ripetiamo, tale operazione non sarà per nulla semplice: ricordiamo infatti che lo scorso anno le pensioni erano percepite da 16 milioni di italiani e la spesa complessiva è stata circa di 312 miliardi con un +1,55 rispetto al 2020, segno che il nostro paese sta invecchiando sempre più.
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