Pensioni 2023 più alte grazie alla pandemia? Sì, tutto vero. Chi andrà quest’anno in pensione beneficerà di un aumento dell’assegno previdenziale fino al 3%, o quasi. Il motivo è presto detto: la speranza della vita degli italiani negli ultimi due anni (dal 2019 al 2021) si è accorciata di 1,2 anni, così l’Inps ha dovuto riconteggiare i coefficienti di trasformazione che sono alla base del calcolo delle pensioni maturate con il sistema contributivo. Si tratta di un evento storico, a cui mai prima si era assistito, dato che la speranza della vita era sempre cresciuta.

E poiché i coefficienti di trasformazione, per come sono stati pensati, fanno sì che l’importo della pensione salga quando la speranza di vita si riduce (e viceversa), si spiega facilmente il motivo per cui a partire da quest’anno e almeno fino a tutto il 2024 chi andrà in pensione godrà di un importo superiore.

Pensioni 2023-2024: i coefficienti di trasformazione riconteggiati dall’Inps

Di seguito i coefficienti di trasformazione aggiornati dopo l’ultimo riconteggio dell’Inps, resosi necessario dopo che l’Istat ha registrato per la prima volta una riduzione della speranza di vita. Tutta colpa (o tutto merito) della pandemia, che ha mietuto oltre 185.000 vittime soltanto nel nostro Paese dall’inizio del 2020 ad oggi.

  • 2,21% in più andando in pensione a 60 anni
  • 2,26% in più andando in pensione a 61 anni
  • 2,35% in più andando in pensione a 62 anni
  • 2,40% in più andando in pensione a 63 anni
  • 2,45% in più andando in pensione a 64 anni
  • 2,53% in più andando in pensione a 65 anni
  • 2,60% in più andando in pensione a 66 anni
  • 2,65% in più andando in pensione a 67 anni
  • 2,75% in più andando in pensione a 68 anni
  • 2,82% in più andando in pensione a 69 anni
  • 2,90% in più andando in pensione a 70 anni
  • 2,92% in più andando in pensione a 71 anni

È la prima volta che leggete coefficiente di trasformazione? Per spiegare il concetto in parole semplici, si tratta di un numero che stabilisce l’entità della pensione sulla base di quanti anni l’assegno previdenziale verrà versato al pensionato.

Ecco perché se la speranza di vita sale la pensione automaticamente diminuisce, e viceversa se la speranza di vita diminuisce l’importo della pensione aumenta.

Riforma pensioni: obiettivo quota 41 generalizzata

Non è un mistero che l’attuale Legge Fornero andrà incontro nei prossimi mesi ad una profonda revisione da parte del nuovo governo. L’obiettivo numero uno è di imporre una Quota 41 generalizzata, dando così la possibilità a chiunque di andare in pensione dopo aver raggiunto 41 anni di contributi, indipendentemente dalla propria età anagrafica.