La Coldiretti lancia un allarme: la pasta italiana è a rischio. Alla fine dell’anno ovvero il 31 dicembre 2021 scadrà la norma che prevedeva che sulle confezioni ci fosse l’obbligo di indicare la provenienza del grano e quello della macinazione. Si tratta per la Coldiretti di un danno gravissimo per chi ha scelto il tricolore: basti pensare che lo scorso anno la vendita di tale prodotto certificato è aumentata del 29%.
Coldiretti lancia l’allarme: pasta italiana a rischio
A lanciare l’allarme è Ettore Prandini, il presidente della Coldiretti.
La pasta italiana a rischio
Il trend positivo della pasta Made in Italy potrebbe subire dei contraccolpi non solo per la scadenza dell’obbligo di provenienza. I contraccolpi per tale mercato potrebbero derivare anche dai rincari delle quotazioni internazionali del grano. Gli aumenti, come tutti sapranno, derivano dai raccolti dimezzati in Canada che è il paese del Nord America che ne produce di più.
Ci dovrebbero essere quindi, per la Coldiretti, accordi tra le imprese agricole ed industriali per evitare che i prezzi scendano al di sotto dei costi di produzione.
L’organizzazione comunica che il nostro paese è il secondo al mondo per produzione di grano. Il problema è che è anche il principale importatore. Il motivo? Le speculazioni sul mercato internazionale. La soluzione sarebbe quindi quella di investire nell’agricoltura nazionale “realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy“.
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