La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una concessionaria della grande distruzione  e ha deciso lo stop della vendita del pane precotto e surgelato senza confezione (che lo distingua da quello fresco) nei supermercati e nei market del nostro paese.

Ciò è stato deciso con la sentenza numero 14712 come riporta IlSole24Ore nella quale società ed amministratore delegato sono stati ritenuti responsabili di aver violato le regole sulla panificazione. Ma vediamo nel dettaglio cosa è accaduto e cosa ha deciso la Corte di Cassazione.

Niente più pane precotto e surgelato

La Corte di Cassazione ha deciso che non ci dovrà più essere pane precotto e surgelato senza confezione che si possa distinguere da quello fresco. Con tale decisione numero 14712 è stato quindi respinto il ricorso di una società concessionaria delle grande distribuzione e del suo AD che sono stati considerati responsabili di aver violato le regole sulla panificazione. Nel dettaglio avrebbero venduto nel supermercato di una grande catena del pane acquistato da una ditta estera ricavato dal completamento “previa cottura di un  prodotto parzialmente cotto e surgelato” che non aveva etichetta e confezione.

Secondo la Cassazione, infatti, se l’obbligo dell’etichetta e della confezione è un limite alla libertà dell’impresa in questo caso è però giustificato dall’utilità sociale ovvero quella di informare il consumatore delle caratteristiche di ciò che sta acquistando. Ciò è previsto dall’articolo numero 41 della Costituzione.

La richiesta dei ricorrenti

I ricorrenti volevano che vi fosse un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per “per violazione dei principi in tema di libera circolazione e libero commercio“. La Corte di Cassazione ha però chiarito che non esiste alcuna lesione dell’iniziativa economica privata (stabilita dall’articolo numero 41 della Costituzione) se il limite viene posto per motivo di utilità sociale: in questo caso informare il consumatore che sta comprando del pane surgelato o precotto ha un’utilità sociale.

Inoltre il preconfezionamento in aggiunta alla cartellonistica e all’etichettatura comunica a chi sta acquistando quel tipo di prodotto la lavorazione differenziata del pane.

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