Sarebbero quattro le società europee ad aver effettuato il pagamento del gas in rubli secondo l’agenzia americana Bloomberg. Altre dieci, invece, avrebbero aperto i conti necessari per poter effettuare tale operazione. Anche il Financial Times sarebbe dello stesso avviso. L’Europa si trova infatti in grossa difficoltà per la stretta sul gas per cui molte grandi compagnie energetiche starebbero pensando di utilizzare il nuovo sistema di pagamenti.

Pagamento gas in rubli: cosa sta succedendo

Bloomberg, citando una voce vicina a Gazprom, comunica che sarebbero quattro gli acquirenti di gas europei che hanno pagato in rubli.

Dieci avrebbero aperto conti presso Gazprombank ed anche Eni sarebbe valutando tale opzione per garantirsi le forniture necessarie. Tali decisioni arriverebbero dopo lo stop del gas in Polonia e Bulgaria. Intanto il prezzo del gas ha subito un nuovo rincaro di più del 4% portandosi a 107 euro a megawattora.
In merito a tali voci, il presidente della Commissione Europea Dombroovskis ha sottolineato che le singole aziende possono interpretare gli accordi firmati con Gazprom. Le esorta però a rispettare quanto riportato nei documenti. Ovvero che i prezzi concordati sono in dollari o in euro. La von del Leyen ha poi aggiunto che è importante che l’Unione Europea resti unita e non ceda al ricatto russo. Anche il ministro degli esteri Di Maio è concorde con tale posizione e ribadisce che i contratti italiani prevedono il pagamento in euro e così dovrà essere. Ritiene però che dovrebbe arrivare in merito una decisione europea. Brunetta, invece, sottolinea che c’è grossa confusione per cui è necessario che si trovi una soluzione di tipo bancario e che sia compatibile alle sanzioni. Auspica inoltre che in tutta questa questione possa prevalere il buonsenso. Anche Draghi e Bonomi sarebbero in linea con le raccomandazioni della von der Leyen e Dombroovskis: il gas non andrà pagato in rubli.
Nel caso peggiore, infine, ha sottolineato Visco, nel nostro paese ci sarà una recessione moderata nei prossimi due anni che dovrà essere contrastata dalle politiche di bilancio.
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