Per le offerte call center di energia e non solo ci sarà lo stop a partire dal mese di luglio anche sui cellulari. Questi ultimi, infatti, si potranno anch’essi iscrivere al Registro delle Pubbliche Opposizioni che al momento è attivo soltanto per i numeri fissi. Intanto l’Antitrust propone di bocciare i contratti al telefono per la luce ed il gas. Ciò introducendo la firma in quanto il consenso a voce non basterà più. Solo così si potranno frenare le attivazioni fatte con l’inganno.

Per le associazioni a difesa dei consumatori si tratta di una svolta epocale. Questo perché il dover firmare un contratto dopo aver detto “SI” al telefono dovrebbe ridurre il numero delle attivazioni non richieste.

Promozioni luce e gas: ecco la proposta dell’Antitrust

Con l’emergenza da Covid-19 le offerte energia proposte dai call center sono aumentate di ben il 20% e i consumatori sono esasperati. In attesa che arrivi dal 27 luglio la possibilità di iscrivere il proprio numero nel registro delle Pubbliche Opposizioni, arriva la nuova proposta dell’Antitrust. Il contratto di luce e gas stipulato al telefono non sarà più valido se non con consenso scritto. Roberto Rustichelli che è il presidente dell’Antitrust si prepara quindi a fermare le attivazioni ingannevoli ovvero le proposte così buone che non si possono rifiutare. Queste, infatti, molto spesso nascondono trucchi. La strada però è oramai tracciata per cui è probabile che ci vorrà anche l’autorizzazione scritta.

Per le associazioni dei consumatori, svolta epocale

Guido Ghezzi dell’associazione consumatori Avvocati al tuo fianco comunica che la stipula del contratto scritto per offerte energia mediante call center sarebbe un evento epocale. Al momento funziona che la chiamata è registrata e all’utente sono forniti tutti i dettagli dell’offerta. Il gestore deve poi inserire il contenuto audio su un supporto multimediale che deve essere disponibile nel caso in cui il cliente lo richieda.

Il problema è la giungla delle offerte anche non veritiere e delle trappole per far sì che si stipulino contratti passando ad un altro operatore.

L’avvocato spiega che le vittime preferite sono le persone anziane che non sanno nemmeno che c’è il diritto al recesso di 14 giorni. Purtroppo quando si stipulano offerte energia mediante call center per tornare al vecchio operatore si possono spendere anche 300-400 euro. Ghezzi è quindi felice per la proposta dell’Antitrust con la quale con la firma si potrebbero frenare le attivazioni ingannevoli.
[email protected]