Continua ad evolversi l’algoritmo di Nutri-score, lo studio che ci aiuta a rimanere in forma. Si tratta di un software che permette di catalogare le bevande come il latte e altre ancora all’interno di categorie contrassegnate in base al livello di salute. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come leggerne i simboli e i valori.

Un algoritmo per le bevande

Chi ha detto che la tecnologia non ci aiuta anche nel quotidiano? Sapere usare i sistemi digitali sta diventando ormai sempre più importante nei nostri giorni e l’era moderna sta muovendo sempre più i passi verso un futuro a misura di consumatore.

Il Nutri-score si aggiorna prendendo spunto da alcuni paesi che lo hanno già adottato da tempo e che ora hanno effettuato un importante upgrade. Tale software tiene conto dei valori che caratterizza ogni bevanda per assegnare un punteggio atto a capire se si tratta di un prodotto salutare o meno. Introdotto in Francia nel 2017, col tempo è arrivato anche negli altri paesi e l’upgrade è arrivato dopo il parere scientifico di esperti delle seguenti nazioni: Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera e la stessa Francia.

Ma come funziona? In pratica l’algoritmo assegna un punteggio che va da -15 per gli alimenti più sani a +40 per quelli meno sani. Tale punteggio viene inscritto in delle tabelle che sono formate da 5 lettere. Quelle inserite nella A sono le bevande più sane, ossia che hanno ottenuto punteggi più vicini o uguali al -15. Quelle che vanno nella lettera E invece sono quelle che riguardano valori prossimi o uguali a 40, quindi parliamo delle bibite meno sane. L’algoritmo ora è stato ulteriormente rivisto per aggiornarsi a nuove bevande o per analizzare nuovamente quelle già esistenti ed equiparate prima a determinati valori, a quanto pare erroneamente. Le bevande interessate sono il latte in tutte le sue forme, le bevande vegetali vendute come sostituti e le bibite dolcificate con edulcoranti non calorici.

Cosa ci troviamo?

Che tipo di bevande troviamo al suo interno e come sono classificate? Facciamo qualche esempio pratico. In realtà, l’acqua è l’unica bevanda che rientra nella categoria A. Nella B ci sono invece solo le bevande con pochissimo zucchero (meno di 2 grammi ogni 100 millilitri). Per quelle che superano tali limiti ci sono invece la lettera D ed E. Le bevande vegetali a base di riso, avena, soia, che in media contengono tra i 9 e i 16 grammi di zucchero ogni 100 ml ottengono, nella maggior parte dei casi, una C, anche se in alcuni casi finiscono anche in B, mentre è molto raro che rientrino nella categoria D.

Se invece vi state chiedendo che fine fa il latte vaccino, quello scremato o parzialmente è l’unico che finisce nella B. Quello intero invece va in C a causa dei grassi. Sono analizzati dall’algoritmo anche caffè, cioccolato e cicoria solubili. L’algoritmo di Nutri-Score non è passato indifferente e ha suscitato anche qualche perplessità. C’è chi teme possa scoraggiare l’assunzione di latte, da sempre invece fortemente raccomandata. In realtà, gli ideatori del software precisato che la piattaforma vuole proprio informare sui possibili rischi in merito all’assunzione di altri tipi di bevande a base di latte, poiché sempre contenenti molti zuccheri, mentre il latte migliore rimane sempre quello a basso contenuto di grassi.

Nutri-score, l’etichetta sui prodotti

Se vi state chiedendo come fare per scaricare Nutri-score, allora forse non avete capito che non si tratta di un’app, ma di un vero e proprio regolamento che verrà applicato sui prodotti tramite apposita etichetta. In questo modo potremo capire se la bevanda che stiamo acquistando sia effettivamente salutare, oppure potenzialmente dannosa.

Come detto, non sono mancate le polemiche, visto che molti produttori si dicono confusi. Ma intanto 300 scienziati hanno fatto appello al’Unione Europea a favore dell’etichetta.