Inquietante rivelazione da parte dei ricercatori della Washington State University’s Paul G. Allen School for Global Health: scoperto nuovo virus Khosta-2, simile al Sars-CoV-2 che, a quanto pare, è immune ai vaccini attualmente disponibili. Purtroppo è una notizia che proprio non ci aspettavamo dopo oltre 2 anni e mezzo di pandemia. Ancora una volta, però, quel che la scienza ci suggerisce è di affidarci alla ricerca per prevenire un’infezione che potrebbe rivelarsi del tutto simile a quella già vissuta nell’ultimo periodo.

Stavolta il nuovo virus arriva dalla Russia e presenta caratteristiche molto simili al già noto Covid-19, compresa la proteina Spike, responsabile dei contagi sulle cellule umane. Come dicevamo, quel che maggiormente preoccupa al momento gli studiosi è il suoessere immune agli anticorpi monoclonali e al siero dei vaccini distribuiti per il Sars-CoV-2. Vediamo nel dettaglio cosa ci dicono gli esperti in merito a questa recente scoperta.

Nuovo virus Khosta-2, colpa di un pipistrello russo

Sono ancora una volta i pipistrelli i portatori di questa potenziale infezione. La scoperta è stata fatta in Russia e, secondo gli scienziati, la minaccia che possa fare il salto della specie, come in occasione del Covid, è molto alta. Il microrganismo in questione fa parte della famiglia dei coronavirus e appartiene alla sottocategoria dei sarbecovirus. Non solo l’Asia, dunque, come scenario iniziale dell’infezione, ma anche luoghi come la Russia occidentale: posti dove l’industrializzazione è entrata a gamba tesa nella fauna naturale, andando a toccare dinamiche biologiche che portano inevitabilmente a un cambiamento ambientale e, di conseguenza, rischi che è poi difficile prevedere.

Nel caso del Covid-19, infatti, sappiamo che l’intromissione da parte dell’uomo negli spazi incontaminati ha determinato il fenomeno pandemico che oggi noi tutti conosciamo. Pensiamo, ad esempio, alle varie fabbriche costruite vicino alle foreste cinesi, posizioni in cui la natura prosperava indisturbata: secondo molte teorie la vera ragione del contagio è dovuta proprio al fatto che l’uomo si è avvicinato fin troppo a questi luoghi, finendo a contatto con animali come il pipistrello, un pericolosissimo portatore di virus.

Vaccini inutili per la nuova minaccia

L’allerta lanciata dalla comunità scientifica stavolta è rivolta a coloro che dovranno effettuare scelte tempestive al fine di evitare una nuova pandemia. Il modo migliore è senza dubbio la prevenzione e per attuarla sarà necessario conoscere nel dettaglio il nuovo virus. I vaccini fin qui commercializzati non sono infatti efficaci contro Khosta-2, questo perché i coronavirus sono in continua evoluzione. Il monito è quindi quello di creare nuovi sieri capaci di offrire una copertura immunologica adeguata per tutti i tipi di virus attualmente in circolazione, e non soltanto per il Covid-19, come finora fatto dalle case farmaceutiche.

A tal proposito, il virologo Michael Letko ha dichiarato: ”

Purtroppo, molti dei nostri vaccini attuali sono progettati per specifici virus che sappiamo infettare le cellule umane o per quelli che sembrano rappresentare il rischio maggiore di infettarci. Ma si tratta di un elenco in continua evoluzione. Dobbiamo ampliare la progettazione di questi vaccini per proteggere da tutti i sarbecovirus”. 

In sintesi, dedicarci in anticipo alla ricerca di questi fenomeni naturali può prevenire le infezioni, e sappiamo bene sulla nostra pelle quante conseguenze negative esse abbiano portato alla nostra società, non solo in termini di salute, ma anche economici.