Gli aumenti delle bollette di luce e gas e il piano razionamento del gas sono tra i temi caldi del momento. E non è difficile immaginare il motivo. Le famiglie sono attanagliate dai prezzi folli, ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza. Il prossimo inverno per le famiglie si prevedono tempi duri, fatti di qualche rinuncia ma soprattutto di risparmi andati in fumo a causa delle bollette che si dovranno pagare. E quando le temperature si faranno davvero rigide, arriverà anche la resa dei conti con il piano di razionamento del gas: un grado in meno a casa e un’ora in meno di accensione.

Chi avrà troppo freddo o è abituato ad avere i riscaldamenti sempre accesi, dovrà trovare metodi alternativi per scaldarsi. Ma il governo cosa vuole fare per scongiurare gli scenari peggiori?

Secondo il ministro uscente per la Transizione ecologica Roberto Cingolani il piano razionamento permetterà a tutti di rimanere al sicuro per tutto l’inverno. Ma andrà controllato:

“C’è l’ipotesi che diminuendo la domanda in Europa possa calare il prezzo, ma è molto complesso”.

Cosa potrebbe fare il governo

Insomma, anche diminuendo i consumi sarà difficile vedere scendere i prezzi ma è l’unico modo per non rimanere senza forniture. Soprattutto da quando Gazprom ha comunicato lo stop della fornitura di gas russo all’Italia a causa dell’impossibilità di trasportarlo attraverso l’Austria. In tutto ciò, l’Europa sta cercando di trovare dei modi per contenere il prezzo del gas importato nell’Ue. I ministri vogliono mandare i bullet point prima del Consiglio informale dei leader, che si svolgerà a Praga il 6 e 7 ottobre. Cingolani ha confermato che l’Ue sta lavorando per arrivare ad un range di prezzo per cui ci sia sempre una variazione. Intanto, l’Italia sta insistendo sul price-cap a Bruxelles e – come ha sottolineato il ministro – il disaccoppiamento è stato approvato ma è un percorso lungo che va fatto passo passo.

Il nuovo governo Meloni, in via di formazione, sta studiando il suo primo decreto per aiutare le famiglie e le imprese. E per evitare la speculazione si punta ancora al tetto ai prezzi del gas. Il piano sarà presentato a Praga giovedì durante il Consiglio Europeo dei capi di stato. Si tratta, in sostanza, di un prezzo modulare all’interno di una forchetta con un valore massimo e uno minimo. Si valuta anche una piattaforma di contrattazione dei prezzi. Senza l’ok da Bruxelles, sarà proprio il governo Meloni a dover trovare un’alternativa, tramite il Decreto Aiuti quater, che oltre agli aiuti per famiglie e imprese e il taglio delle accise, prevede anche una moratoria per famiglie e imprese che non pagano le bollette.

Gli scenari per l’inverno

Nel frattempo, lo stop al gas russo annunciato sabato dopo il blocco in Austria, ha portato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a voler trovare una soluzione, in particolare subentrando ai russi nella garanzia e pagare per chiudere il contenzioso. Nonostante tutto, il pericolo di razionamenti e stop ai termosifoni non è affatto scongiurato. Sopratutto se da Mosca non dovesse più arrivare neppure il 10% del gas paventato. E poi c’è la variabile meteo. Se il prossimo inverno sarà troppo freddo, gli stoccaggi attuali non riuscirebbero a salvare la situazione. Se a queste variabili si aggiungono altri ostacoli come incidenti tecnici, la riduzione dell’export da parte di Algeria o Libia e lo stop già comunicato dai francesi gli scenari potrebbero cambiare.