A Che Tempo che Fa, Michele Serra ha esordito con un monologo sulla guerra in Ucraina in cui ha fatto una riflessione sui colori della pace. Ieri sera, è andato in onda un nuovo appuntamento con Che tempo che fa e ha colpito il monologo di Michele Serra, dove ha esordito con:

“Il New York Times, il più importante giornale americano con il Washington Post inizia Serra ha vinto il premio Pulitzer, pochi giorni fa, con un reportage sui bombardamenti americani in Medio Oriente.

Molti bersagli sbagliati, molti civili uccisi, distruzioni spropositate rispetto all’obiettivo dichiarato. Potrei usare questa notizia in due modi. Il primo modo è dire: vedete, anche le guerre degli americani fanno vittime innocenti. Le guerre sono tutte uguali e tutte ugualmente sbagliate. E in questo caso sarei arruolato tra gli amici di Putin. Oppure potrei usare questa stessa notizia per dire: vedete, l’America, a differenza della Russia, è un Paese libero. La libertà di stampa c’è per davvero, è un giornale americano che documenta le stragi delle guerre americane, e viene anche premiato. In questo secondo caso sarei arruolato tra i servi della Nato. Purtroppo funziona così”.

I colori della pace nel monologo di Michele Serra a Che Tempo che Fa

Nel monologo di Michele Serra si fa riferimento all’America che usa la sua potenza militare per comandare il mondo e che la democrazia e la libertà di espressione e stampa sono i grandi valori che sia l’Europa che l’America possono mettere in campo contro Putin. Come riporta Next Quotidiano che cita alcuni passaggi del monologo:

“La guerra rende bellicose anche le parole. O sei con noi, o sei contro di noi. O amico, o nemico. O bianco o nero. Ai primi dell’Ottocento il filosofo tedesco Hegel spiegò benissimo il grigio, così bene che è una delle pochissime cose di filosofia che ricordo dal mio liceo.

Si chiama dialettica hegeliana: c’è una tesi, c’è una antitesi, e alla fine c’è una sintesi. E la sintesi, dice Hegel, è più forte di entrambe, perché le contiene entrambe. Il bianco è solo bianco, il nero è solo nero, il grigio è bianco e nero”.

Il grigio è il colore della pace

Serra fa riferimento al colore grigio, che è una contrapposizione violenta, il colore della dialettica, del compromesso e quindi il vero colore della pace. Secondo Serra, la bandiera bianca vuol dire arrendersi mentre quella grigia vuol dire veniamo ad un accordo.