Dal 15 ottobre, il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori ma sembrano anche aumentare i tentativi da parte dei no-vax di aggirare il sistema con truffe e raggiri. Nelle ultime settimane non sono mancate le segnalazioni di tentativi di raggiri.

I sistemi usati dai No-Vax per aggirare il Green Pass

Entro il 15 ottobre, i datori di lavoro per non rischiare una multa fino a mille euro dovranno controllare il pass ai dipendenti e fare anche attenzione che quello presentato non sia un falso.

I controllori dovranno usare l’app VerificaC-19 che scansiona il Qr code e diventa verde se il certificato è valido e rosso qualora il sistema non trovi riscontri. Da quando è attivo l’obbligo di Green Pass sono stati tanti i tentativi di presentare risultati di tamponi fasulli con date vecchie, scoperti solo dopo le dovute verifiche delle aziende sanitarie.

Lo scambio del Qr Code

Un altro stratagemma che usano i no-vax per aggirare il sistema è quello dello scambio del Qr Code: si fa uno screenshot al codice Qr di un Green Pass autentico e in questo modo chi lo riceve e non è provvisto di pass, può usare i dati per accedere ai luoghi dove è richiesto il Certificato. Solo nel caso del controllo dei documenti, infatti, si potrà scoprire che l’intestatario del codice Qr non corrisponde. Metodi simili sono stati usati spesso nelle ultime settimane e chi è stato scoperto è stato multato con sanzioni fino a mille euro. Al momento non è chiaro quanto questa pratica sia diffusa.

Si parla anche, secondo come riporta Il Corriere in merito a segnalazioni provenienti dalla Regione Lombardia, di medici che per denaro hanno elargito dei pass con codice replicato. Al momento, però, non si trovano vere e proprie conferme. Dal 15 ottobre, dunque, quando sarà obbligatorio per andare a lavorare, chi dovrà controllare il pass dovrà anche fare attenzione che quello presentato non sia un falso, ossia un codice Qr di altre persone realmente vaccinate a cui è stato fatto uno screen.

La multa per chi controlla infatti, è salata, fino a mille euro. Una tegola non da poco, facilmente risolvibile controllando i documenti.

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