Cosa pensano i Sex Pistols della morte della Regina Elisabetta? Bella domanda. Gliel’avessero fatta una cinquantina di anni fa, non avremmo avuto dubbi sulla risposta. Ora invece le cose sono parecchio cambiate.

C’era una volta il punk. Ve li ricordate John Lydon, Steve Jones e Glen Matlock? Con loro a ballare l’Alligalli c’era anche Sid Vicius, ora sono rimasti in tre. Sid ci ha infatti lasciati il 2 febbraio del 1979 a 22 anni, mentre Elisabetta II è venuta a mancare solo pochi giorni fa, precisamente l’8 settembre a 96 anni suonati.

Chissà se anche il parere di Sid sarebbe cambiato con gli anni. Non abbiamo modo di chiederlo, ma possiamo basarci sulle dichiarazioni social degli altri componenti della band punk britannica

I Sex Pistols sulla morte della Regina Elisabetta

God save the Queen, non è soltanto l’inno nazionale dell’Inghilterra, ma è anche l’inno generazionale di una certa sottocultura anarchica che negli anni 70 è sorta proprio in Gran Bretagna e che prendeva il nome di punk, genere per lo più musicale che però, come detto, aveva forti connotazioni politiche. I Sex Pistols, autori del brano, divennero infatti i portabandiera di questa ribellione underground che si muoveva dai ghetti dell’Inghilterra e andava a colpire l’alta borghesia perbenista del paese.

Sono passati decenni da quando John Lydon, al secolo meglio noto come Johnny Rotten, cantava “Dio salvi la regina dal regime fascista”. L’immagine della Regina Elisabetta con occhi e bocca coperte dalle scritte è diventata così popolare da trasformarsi in capo di abbigliamento, e ancora oggi le t-shirt che raffigurano il logo del singolo sono tra le più vendute al mondo. Insomma, la dicotomia Sex Pistols ed Elisabetta è evidente; da una parte l’anarchia del punk, dall’altra l’ordine della monarchia, due concetti agli antipodi. Cosa avranno scritto quindi questi tre ragazzacci sulla morte della Regina sembra scontato… e invece.

Morte Elisabetta, le parole dei Sex Pistols

Oggi i componenti ancora in vita si avviano tutti verso i 70 anni. Ecco le parole che hanno rilasciato su Twitter, per certi aspetti delle vere e proprie condoglianze:

John Lydon: “Riposa in pace Regina Elisabetta”.

Già nel 2017 Lydon aveva fatto pace con la Regina, aveva infatti dichiarato durante un’intervista: “Non credo nell’obbedienza alla monarchia ma [la Regina] è un essere umano e mi mancherà molto come tale su questo pianeta quando non ci sarà più”.

Decisamente più enigmatico il chitarrista Steve Jones, il quale ha postato la già citata effige della Regina con tanto di spilla conficcata sulla bocca, famosa artwork del loro singolo, e ha scritto: “Come vi sentite?”.

Infine, Glen Matlock, colui che fu bassista della band prima di Viciuos: “Dio salvi il Re, spero che non sia un vecchio stupido”.