Quali sono le migliori marche di pasta da acquistare al supermercato? Se lo chiedono in molti anche perché gli italiani non potrebbero mai rinunciare a questo alimento. Del resto si tratta della componente chiave della dieta mediterranea, dichiarata patrimonio immateriale dell’Umanità nel 2011 dall’Unesco.

A questo alimento, come detto, non si rinuncia anche se il prezzo è in continuo aumento. I grandi produttori hanno infatti lanciato l’allarme perché c’è il reale pericolo di ulteriori rincari. A preoccupare, infatti, c’è la riserva di grano nazionale che non si sa se durerà fino a giugno.

L’ultimo raccolto è stato discreto ma non basta a soddisfare la domanda di molti marchi che per questo lo comprano all’estero. L’offerta, però, è limitata rispetto agli altri anni per colpa degli incendi e del gran caldo (basti pensare a quanto accaduto in Canada).

In ogni caso si attendono rincari anche per il grano italiano e quindi è inevitabile che la pasta costerà ancora di più. Dato che il prezzo non è troppo diverso da una marca all’altra, meglio scegliere (a questo punto) i migliori prodotti in commercio e Altroconsumo dà una mano in questo.

Altroconsumo: il test

Nell’ultimo test realizzato, Altroconsumo ha confrontato 34 marche diverse di pasta tra penne integrali rigate e spaghetti. Le prime sono quelle preparate con acqua e semola integrale mentre i secondi con semola di grano duro. La pasta integrale, però, rispetto a quella classica ha più fibra in quanto una porzione da ottanta grammi copre circa un quarto del fabbisogno giornaliero di fibra. Con la medesima porzione di pasta, ma classica, invece, la percentuale è del 10% circa.

A chi si chiede come è stato effettuato il test, Altroconsumo risponde: in base all’analisi di diversi parametri. In primis l’associazione ha controllato le etichette sulle quali non deve mai mancare la denominazione di vendita come “pasta di semola di grano duro”, il peso netto, la data di scadenza e il numero di lotto.

Inoltre deve essere riportato il nome del distributore/produttore, la sede, la dichiarazione nutrizionale e l’origine della materia.

Le prove in laboratorio, invece, hanno valutato il peso netto effettivo, la presenza di grano tenero, la quantità di proteine e di furosina. Quest’ultima è una sostanza grazie alla quale si può controllare il danno termico subito dalla pasta durante l’essiccazione. Sono state poi controllate le fibre totali (contenuto), se ci fossero impurità e le micotossine.

La classifica

Dall’indagine di Altroconsumo, emerge che tra le marche di pasta migliori (migliore del test) c’è con un punteggio di 79 (qualità ottima) Libera Terra il giusto del grano (penne rigate integrali biologiche). Il prezzo medio per una confezione da 500 grammi è di 1,75 euro.

Ci sono poi con il punteggio di 79, gli spaghetti Barilla al bronzo (no biologici) il cui prezzo medio a confezione (500 grammi) è di 1,35 euro.

Con 78 punti (qualità ottima) ci sono gli spaghetti di Gragnano “Italiamo” venduti da Lidl non biologici che costano in media (mezzo chilo) 1,04 euro. Sempre di qualità ottima (77 punti) ci sono gli spaghetti “Armando” con formato da mezzo chilo che costa intorno a 1,48 euro.

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