Quali sono le migliori birre al mondo industriali e artigianali 2022? Gli italiani se lo chiedono perché amano molto questa bevanda. Un’indagine di Astraricerche, infatti, rivela che 1 su 2 beve birra e lo fa perché, sia essa chiara o scura, si abbina molto bene ai pasti.

Dalla ricerca emerge inoltre che il 77% degli italiani in varie zone del nostro paese consuma birra e il 55% lo fa almeno una volta alla settimana, soprattutto la fascia di persone tra i 35 e i 55 anni.

Il consumo è però diffuso principalmente tra gli uomini (85%) anche se le donne non scherzano.

Ma perché la birra piace tanto ed è tra le bevande più consumate al mondo? Sicuramente per il sapore. Quello prevalente è l’amaro, più o meno intenso, che è dovuto alla presenza del fiore di luppolo.

Le birre più amare sono sicuramente le pils seguite dalle bitter ale. Le prime sono tra le conosciute e diffuse nel mondo, sono molto popolari in Germania e caratterizzate da una bassa fermentazione. Il nome deriva da Plzen che è la città della Repubblica Ceca dove nasce questa birra.

Le altre sono quelle prodotte con malti pale Ale di gradazione leggera e dall’amaro intenso. Sono nate nel Regno Unito durante la Rivoluzione Industriale e sono le dirette derivate delle birre Pale Ale.

Quali sono le migliori birre artigianali e industriali del mondo?

Le birre artigianali sono quelle non pastorizzate, non filtrate e prodotte con ingredienti selezionati senza l’ausilio dei conservanti. Nel nostro paese una birra, per legge, può essere definita artigianale solo se rispetta tre criteri specifici. In primis non deve essere microfiltrata o pastorizzata, deve essere prodotta da un birrificio indipendente e quest’ultimo non deve produrre più di 200 mila hl annui.

Tra le migliori birre artigianali secondo la classifica di Ratabeer al primo posto c’è la Wisconsin Belgian Red (New Glarus).

Per chi non lo sapesse, è prodotta con ciliegie Montmorency intere, frumento coltivato nel Wisconsin e orzo arrostito belga. È poi lagherizzata (prima di essere imbottigliata) in serbatoi di rovere e poi bilanciata da luppoli Hallertau. Segue la Ann (Hill Farmstead), la Framboise (3 Fonteinen), la Susan (Hill Farmstead) e la Zombie Dust (Three Floyds).

Le industriali

Oltre alle migliori birre artigianali c’è anche la classifica delle industriali la cui caratteristica principale è che sono sempre filtrate e pastorizzate. Tale processo serve a garantire la massima conservazione del prodotto e annullare variazioni eventuali di gusto rispetto a quello originale.

Questa tipologia di birra si sta diffondendo sempre più anche in diverse zone dell’Africa e dell’Asia. Significa che il mercato del luppolo industriale sta crescendo sempre di più.

Tra le migliori birre più vendute al mondo ci sono la Snow (5,4% volume sul mercato). Si tratta di una lager prodotta in Cina, ideata per andare incontro ai gusti dei cinesi che la consumano principalmente durante i pasti. Per questo ha una bassa gradazione alcolica e un sapore leggero. Seguono la Tsingtao (2,8%), la Bud Light (2,5%), la Budweiser (2,3%) e la Skol (2,1%). Nel nostro paese, invece, la birra più venduta è la Peroni seguita dalla Poretti e dalla Menabrea.

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