Quasi tutti, almeno una volta nella vita, sono stati al ristorante cinese e hanno trovato sul tavolo uno dei suoi elementi fondamentali: la salsa di soia. Si tratta più esattamente di una salsa ottenuta da una miscela ben dosata di soia, grano tostato, sale, acqua e Aspergillus. Piace tanto a molte persone perché è capace di dare al cibo un tocco di gusto dolce-amaro molto equilibrato. Ed è utilizzata un po’ come la nostra salsa di pomodoro: dappertutto.

La salsa di soia, infatti, non manca mai nei piatti orientali come il riso alla cantonese o gli spaghetti di soia.

Si può aggiungere però anche all’insalata, alla verdura cotta o, semplicemente, a crudo sugli hamburger o sulle polpette prima della cottura. Si può quindi usare in tanti modi, ma è indicata soprattutto per la marinatura che rende le pietanze ancora più speciall.
Ma qual è la migliore salsa di soia in commercio? A rispondere a questa domanda ci pensa la rivista svizzera K-Tipp che ha testato in laboratorio 15 salse di soia comunemente vendute nei supermercati. Tra queste ci sono marche che si trovano anche in Italia.

Salsa di soia: la storia

Vi siete mai chiesti qual è la storia della salsa di soia? Sapete che è uno dei condimenti più antichi del mondo? Si crede che essa sia nata in Cina con lo scopo di conservare gli alimenti più a lungo, in salamoia. Sarebbe giunta in Giappone per poi estendersi in tutto il continente orientale, motivo per il quale sono nate le sue molte varianti. Nel nostro continente la salsa di soia è arrivata solo intorno al diciassettesimo secondo grazie agli olandesi. Sembrerebbe che fosse molto apprezzata alla corte di Luigi XIV in Francia, dove era utilizzata come condimento per i suoi banchetti.
Esistono vari tipi di salsa di soia e tutte hanno una consistenza più o meno densa e un gusto salato e terroso.

L’odore è inconfondibile e speziato, molto simile a un bouquet di vino. Nella lingua giapponese il tipico gusto di questo condimento è definito “Umami” ed è dovuto in parte al contenuto naturale di glutammato monosodico. I due principali tipi di salsa di soia sono il Tamari, tipica della cucina giapponese, senza frumento, densa e particolarmente salata ed è quella che più si trova nei supermercati. E la Shoyu, più economica dell’altra e che contiene anche frumento.

Ecco qual è la migliore 

La rivista svizzera K-Tipp ha analizzato in laboratorio 15 tipi di salsa di soia vendute sul mercato svizzero, molte delle quali si trovano anche da noi. Per la valutazione sono stati tenuti in conto alcuni parametri come la qualità del mosto. Più nel dettaglio, il laboratorio ha misurato il contenuto di azoto, la concentrazione del prodotto e i pesticidi. Gli esperti hanno, infatti, ricercato nelle diverse salse i residui di più di seicento fitofarmaci.
Dall’analisi emerge che il prodotto migliore è la salsa biologica giapponese Tamari, senza glutine, di Ruschin Makrobiotik. Tale salsa si trova anche online sul sito Foodmarket24 al prezzo di 21,95 euro per il flacone da 700 ml, in confezione usa e getta. A differenza di molte altre salse, questa è a base di solo soia e riso e non contiene grano. Prodotti definiti buoni sono anche la salsa di soia Avopri reperibile in Svizzera presso i supermercati Migros e la Zenbu. In Italia, invece, si trova solo alla Coop e costa 3,60 euro per 100 ml. L’ultima è la salsa di soia Vitasia acquistabile anche al Lidl.

[email protected]