Il burro è uno degli alimenti più impiegati in cucina. C’è chi lo spalma sulle fette biscottate, chi sul pane, e chi invece lo usa nelle ricette dei risotti o in altre preparazioni. Sicuramente non è usato come l’olio, anche qui abbiamo visto parecchi test che decretano il migliore, ma anchr il burro è un prodotto che in cucina non deve mancare mai. Sì, d’accordo, ma qual è il miglior burro italiano? A rispondere alla domanda è Il Salvagente, nota rivista dei consumatori, che ha testato 15 panetti (di cui uno solo straniero).

Questi i marchi presi in rassegna: Vipiteno Burro di Qualità, Santa Lucia Classico, Parmareggio, Optimus, Nuovo Prealpi a Ridotto Contenuto di Colesterolo, Lurpak Classico, Latteria Soresina, Latteria Burro (Lidl), Land (Eurospin), Granarolo Burro Italiano, Esselunga, Coop, Conad, Campo Dei Fiori Burro Formato Casalingo, Biraghi Burro Selezione.

Quale di questi è risultato essere il migliore burro italiano al termine del test?

Miglior burro italiano: i risultati del test della rivista dei consumatori Il Salvagente

Secondo l’ultimo test della rivista Il Salvagente, il miglior burro italiano in vendita al supermercato è il Burro Campo dei Fiori, che vanta uno sponsor d’eccezione come lo chef Davide Oldani (allievo di Gualtiero Marchiesi, il suo ristorante D’O di Cornaredo vanta due stelle Michelin).

Al secondo posto della graduatoria troviamo a sorpresa Latteria Burro, in vendita nei supermercati della catena Lidl, premiato per l’ottimo rapporto qualità-prezzo.

In terza posizione c’è invece il Burro Selezione Biraghi. Quest’ultimo, come il Burro Campo dei Fiori, è prodotto a centrifuga. Perché è così speciale? Uno dei motivi è senz’altro la sua produzione tradizionale, cioè solo con latte o panna, senza l’utilizzo della crema di siero.

Peggior burro italiano: i risultati del test della rivista dei consumatori

Guardiamo ora all’altra faccia della medaglia: da una parte abbiamo i migliori, dall’altra i peggiori del test.

Il test della rivista Il Salvagente pone tra le retrovie il burro italiano di Esselunga e Parmareggio. Il motivo? Secondo quanto afferma Il Salvagente, durante l’analisi sarebbero stati trovati dei batteri.

Un’altra importante domanda da porsi è la seguente: come si può riconoscere un burro di qualità da uno scadente? Gli elementi che bisogna prendere in considerazione sono fondamentalmente due: la materia prima e la lavorazione. Occorre sempre ricordare infatti che la qualità di un prodotto come il burro deriva dall’ambiente, dall’alimentazione, dalla razza delle mucche e dal latte. Per sintetizzare al massimo tutte le voci in elenco, possiamo dire che a monte di tutto c’è il caseificio.